Luigi Gatta: la memoria storica di una frazione preservata dal resettaggio

E’ in edicola il secondo volume del “cacciatore di tesori nascosti”

Esattamente dieci anni dopo la pubblicazione della prima parte dell’opera Mattinata frazione di Monte Sant’Angelo tra ë800 e ë900, Luigi Gatta, impiegato del locale Ufficio Postale in pensione da poche settimane, porta a compimento la sua meritevole ricerca con la stampa dell’annunciato Secondo tomo.

E da bravo impiegato della Pubblica Amministrazione rispetta, come ricorda nella premessa, un inconscio scadenzario decennale che lo vede esordire nel numero unico dell’anno 1985 sulla rivista GARGANOSTUDI, per celebrare il trentennale dell’Autonomia Comunale di Mattinata. Trascorsi dieci anni nel 1996 solennizza il quarantennale della prima Amministrazione con la pubblicazione della prima parte dell’opera che si occupa delle vicende del nascente borgo/frazione di Mattinata nel secolo XIX.
Una storia difficile, carpita per lo più dall’ingente Archivio del Comune Capoluogo di Monte Sant’Angelo, che attraversa il periodo dell’Unificazione Nazionale nel corso del quale drammatici saranno i risvolti per l’imperversare del c.d. brigantaggio borbonico post-unitario.
Anni di meticolose indagini in polverosi archivi alla ricerca del bandolo di una matassa non facile da dipanare.

Posso testimoniare la gioia espressa sul volto del cacciatore di tesori nascosti nel veder venire in luce fatti e personaggi altrimenti sepolti sotto il peso degli anni e dell’accumulo di materia cartacea in via di progressivo irreversibile deterioramento.
In diverse circostanze ho seguito Luigi, specie nella seconda metà degli anni Ottanta, a bordo della sua scassata Simca di colore bianco per raggiungere l’Archivio Comunale o la Biblioteca di Monte Sant’Angelo e a lui va la mia ammirazione per le notti, ferie ed economie personali sacrificate per un interesse che aveva iniziato a coltivare fin da giovane, quasi per caso, quindi per la riuscita di un impegno che aveva deciso di assolvere: dare una storia certa alla propria terra e alla propria gente
.

Dicevamo della prima parte dell’opera ultimata nel 1996, sindaco l’arch. Gianfranco Piemontese, all’interno della quale regala a chi scrive uno spazio in appendice in cui pubblicare due cammei dedicati uno al primo prosindaco Lorenzo lo scolaro, l’altro al vecchio Arciprete Azzarone.
Altri dieci anni sono trascorsi nell’attesa del suo completamento: tanti, forse troppi per chi aspetta, ma il buon Luigi ha dovuto dedicare il meglio di sè prima di tutto nell’accudimento dei suoi anziani genitori alla cui memoria ha dedicato i due volumi, unitamente al fratello.

Ma veniamo al lavoro più recente, appena licenziato dall’Editore Claudio Grenzi di Foggia, alla cui scuderia appartiene anche il primo volume, doverosamente introdotto in sovra-copertina dal primo cittadino arch. Angelo Iannotta con una bella citazione manzoniana.

A partire dal 1900, le vicende storico-amministrative della borgata mattinatese si delineano con sempre maggiore coincidenza con il quotidiano evolversi della vita nazionale. E pur conservando ancora quelle caratteristiche di estrema povertà economica e culturale, resa ancor più grave dalla inadeguatezza dei servizi e dalla scarsa volontà manifestata dagli amministratori del capoluogo di porvi in un certo qual modo rimedio, ecco questa modesta frazione, a piccoli passi conquistarsi quegli spazi necessari che nel volgere di un cinquantennio le consentiranno di rivendicare e finalmente ottenere la desiata autonomia economico-amministrativa.

La lettura scorre agevolmente anche perchè gli eventi storici e i personaggi descritti in bei profili biografici, ricorrono nella memoria di tanta parte della cittadinanza ancora in buona salute: bello il corredo fotografico-documentario che contribuisce a rendere la lettura ancora più avvincente.
Tutto sommato un’opera storica redatta con la passione del cittadino che ha avuto la fortuna di conoscere personalmente molti dei personaggi che in essa rivivono, soprattutto quelli legati alle vicende del movimento operaio e contadino.

Storia che, attraversando gli anni a cavallo della Prima Guerra Mondiale, si sofferma giustamente sul Ventennio Fascista e sul conseguente Secondo tragico conflitto mondiale, al termine del quale, quasi sintomo di risveglio morale e civile, sorge quel Movimento autonomista che il 4 agosto 1955 annuncerà la nascita del Comune di Mattinata, già frazione di Monte Sant’Angelo.

Antonio Latino
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