Riaperture nel post lockdown: criticità e soluzioni

Il tema ha interessato una platea di partecipanti particolarmente eterogenea: dagli imprenditori fino a singoli privati cittadini

Il tema ha interessato una platea di partecipanti particolarmente eterogenea: dagli imprenditori interessati a capire a che condizioni di sicurezza sottostare per ripartire ai tecnici del settore desiderosi di un confronto per meglio accompagnare i propri clienti verso la riapertura fino a singoli privati cittadini.

Il compito di aprire i lavori è stato affidato al dott. Rocco Moccia, epidemiologo e medico del lavoro, che in maniera diretta, ha contribuito a fare chiarezza sui termini che in questi giorni sono sulla bocca di tutti: SANIFICARE, DISINFETTARE e STERILIZZARE.

La sterilizzazione è il processo che porta all’eliminazione totale di spore, virus, funghi, etc. presenti negli ambienti e superfici. La disinfezione è il processo che porta all’eliminazione parziale di germi patogeni presenti negli ambienti e superfici. La sanificazione è il processo mirato ad eliminare alla base qualsiasi batterio ed agente contaminante negli ambienti e sulle superfici. Queste tre operazioni non sono obbligatorie per tutte le tipologie di attività: nella gran parte dei casi sarà necessario provvedere unicamente alla SANIFICAZIONE.

La normativa vigente non impone che tale processo venga svolto da ditte specializzate, ma può essere realizzato anche in autonomia, e comunque deve essere eseguito dopo un’accurata pulizia per l’ottenimento di un risultato certo. Il Covid-19 è definibile come un virus con mantello lipidico quindi organismo vivente molto debole che in ambienti e su superfici muore in tempi brevi, a differenza di altri organismi quali batteri, funghi, etc.

Per sanificare ambienti e superfici dal Covid-19 è sufficiente l’uso di cloro o alcoli. Vi sono tanti prodotti adatti a questo scopo tra i quali preferire sempre quelli definiti Presidi Medici Chirurgici oppure Dispositivo Medico.

In generale, il dott. Moccia consiglia di seguire le seguenti regole al fine di riaprire in tutta sicurezza la propria attività:

1. Misurare (e registrare se superiore a 37,5°) la temperatura corporea all’ingresso a tutti i dipendenti;

2. Scaglionare gli ingressi;

3. Apporre la cartellonistica;

4. Distanziare le postazioni di lavoro almeno di un metro;

5. Consegnare quotidianamente DPI (almeno guanti e mascherina chirurgica);

6. Smaltire i DPI in apposito contenitore munito di doppia busta;

7. Pulire quotidianamente gli ambienti di lavoro;

8. Sanificare almeno due volte alla settimana gli ambienti (pavimenti, macchinari, superfici, etc.) con ipoclorito di sodio al 5%;

9. Sanificare piccole superfici (computer, tastiere, telefoni, scrivanie, maniglie, porte, etc.) con soluzione alcolica al 70% (11 di alcol e 200cc di acqua);

10. Integrare il DVR con il rischio biologico generico da Covid 19.

L’ing. Durante ed il dott. Genua prestano il loro lavoro di esperti in Health, Safety & Environment presso la stessa azienda e ci hanno raccontato l’esperienza maturata in questo periodo di pandemia.

L’azienda in questione a inizio mese di marzo ha provveduto a studiare, nonostante il lockdown non fosse stato ancora disposto, un piano che consentisse di superare indenne il pericolo di contagio biologico tra i dipendenti. L’azienda che non ha mai chiuso i battenti in questi lunghi mesi, ha approntato un piano incentrato sulle regole suddette esposte dal dott. Moccia. Le indicazioni più importati derivanti da questa esperienza sono le seguenti:

– Gli esperti della sicurezza, salute ed ambiente devono lavorare in stretto contatto con il medico competente, trovando le soluzioni per risolvere le questione da quest’ultimo sollevate;

– Oltre a porre divieti e limiti ai dipendenti all’interno dell’azienda, è importante anche sensibilizzarli al fine di modificare i loro comportamenti anche al di fuori delle sede operative aziendali.

I partecipanti hanno quindi dato vita ad un dibattito incentrato sui seguenti temi:

– obbligatorietà della misurazione della temperatura e registrazione dei relativi dati,

– sanificazione delle apparecchiature di areazione;

– privacy e limitazione al contagio.

La misurazione della temperatura è obbligatoria mentre è facoltativo registrarle tutte, ma al tempo stesso è fortemente consigliabile in quanto potrebbe essere un fattore fondamentale in caso di ispezioni e controlli da parte degli uffici competenti di ASL e forze dell’ordine.

Il virus potrebbe viaggiare anche attraverso gli impianti di condizionamento e climatizzazione: al fine di evitare questo rischio sono in commercio appositi prodotti che provvedono alla sanificazione dell’impianto.

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