La Locanda della Piazza di Mattinata

L’antica costruzione, risalente alla metà dell’800, si erge al centro della Piazza di Mattinata

La Locanda al centro della Via Nuova (che nel giro di qualche anno sarebbe diventata Corso Matino)

Proprio al centro della cosiddetta Piazza di Mattinata si erge, imponente, una antica costruzione con tetto spiovente e un grosso finestrone al centro del timpano (che a quel tempo la rendeva molto somigliante alla facciata dell’unica chiesa di Mattinata) risalente, senza ombra di dubbio, alla metà dell’800, costruita dalla ricca e rispettata famiglia Bisceglia lo Scolaro, e sicuramente finita in proprietà a una sua discendente, Maria Leonarda Bisceglia detta la Pazza, che, sul finire di quel secolo, andò in sposa a Vitantonio Fischetti, rampollo di questa famiglia altrettanto in vista, commerciante all’ingrosso di tessuti.

Fin da subito questo bel locale fu adibito ad usi commerciali e, nello specifico, proprio per la sua ubicazione al centro della Via Nuova (che nel giro di qualche anno sarebbe diventata Corso Matino) a taverna o locanda dove soggiornavano i viandanti, per lo più commercianti provenienti dalla marina barese, che smerciavano nella borgata le loro mercanzie (articoli corredali, porcellane faienza fina e quant’altro non si produceva in loco).

Lo si evince da rare, ma sufficienti fotografie scattate senz’altro a cavallo della Grande Guerra: la realizzazione di un fotogramma era a quei tempi un evento che coinvolgeva l’intera popolazione che vediamo, in ogni circostanza, rigorosamente in posa per lo scatto.

Proprio per l’utilizzo che ben presto se ne fece, in questa locanda si poteva anche dormire e consumare pasti realizzati dalla moglie o dalle figlie dell’oste che rivestiva le mansioni di cantiniere.

E proprio per la sua centralità, a partire dal 15 settembre 1894 con l’istituzione della prima festa patronale della Madonna della Luce, e l’innalzamento di una rudimentale Cassa Armonica per l’esecuzione del concerto bandistico di turno, la Cantina della Piazza ospitò i musicanti e allietò la serata con la mescita di ottimo vino rosso di Carbonara, accompagnato a cancelle, ceci sotto la cenere, la scenisce, mandorle abbrustolite, mentre per la gioia dei più piccoli iniziò la tradizione della grattamarianna, granita ottenuta raschiando una piccola pialla di alluminio, il chianozzo, su lastroni di ghiaccio, tenute sotto coperta in appositi grandi tini. La grattamarianna era irrorata poi con vino, solo per gli avventori adulti, ma soprattutto di succo di arancia o di limone, poi, più avanti negli anni, con succhi ottenuti da estratti di ciliegie, orzata e menta.

Ma chi furono i primi gestori di questo pubblico esercizio? Conosciamo senz’altro il commerciante Nicola Mantuano fu Matteo, coniugato con Mattia Notarangelo, e i suoi eredi: Matteo, unico maschio, coniugato con Michelina Rignanese, quindi, a seguire, Maria Antonia, coniugata con Pietro Vaira de Macchije, Filomena, coniugata con Salvatore Ciccone pezzafine, Maria Luigia (Gigina), coniugata con Matteo Troiano, Maria Leonarda (Nardina), coniugata con Peppino Ferrantino ze moneche, Rosina, coniugata con Michele Ciociola seponde, e infine Maria, detta Marietta la Cantiniera. 

Da un documento in nostro possesso apprendiamo con certezza che in data 22 agosto 1938, XVI dell’Era Fascista, presso l’Amministrazione delle Tasse sugli affari (Ufficio del Registro dell’epoca) si registrò un contratto verbale di affitto di fabbricati, per l’immobile di cui ci stiamo occupando in questa sede, tra la suddetta proprietaria Maria Leonarda Bisceglia fu Michele Maria (a firma del di lei coniuge Vitantonio Fischetti fu Carmine in qualità di Amministratore di diritto). Oggetto della locazione: casa di un vano in pianterreno, con sotterraneo, sita nell’abitato della frazione Mattinata, alla via Matino civico 89, a uso abitazione e ristorante. Durata della locazione: un anno dal 10 agosto 1938 al 9 agosto 1939, per tacita riconduzione. Corrispettivo: annua pigione di lire 1290, pagabili a quadrimestri posticipati e senza cauzione.

Per circa 150 anni, cioè fino a tutto il 1989, questo esercizio commerciale ha continuato a svolgere la sua meritoria attività di ristorazione, pur nei cambiamenti di proprietà e di gestione. Infatti alla morte della originaria proprietaria, le subentrò il nipote don Antonio Bisceglia di Foggia, cui seguì la nipote Rosetta Simone di Manfredonia. A lei sono succeduti i figli Pietro e Matteo Salcuni che recentemente hanno alienato a favore di Pio Prencipe.

Quanto alla gestione, a partire dai primi anni ’60 tra le tante figlie dell’oste Matteo Mantuano, solo la figlia più giovane Marietta, nubile, restò alla conduzione dell’esercizio, continuando a abitare nel medesimo locale. Marietta è stata il punto di riferimento e di incontro per intere generazioni di ragazzi e giovani mattinatesi. Sembra ancora di riascoltare la filastrocca cantilenata mentre col chianozzo piallava la sua specialità, la grattamarianna “irattamariannne, cchijù iratte e cchijù uadagne”!

A farle compagnia i suoi gatti che amorevolmente scacciava urlando loro “secce”, mentre i suoi amati ragazzi, Daniele in testa, erano da lei annomati cumparille.

Ma come tutto inizia, è nella logica delle cose che tutto abbia un termine.

Fu così che a inizio estate 1988, anche per le cattive condizioni in cui versava l’immobile, dopo anni di manutenzioni non fatte, Marietta fu costretta, suo malgrado a abbandonare l’immobile in cui aveva trascorso tanta parte della sua vita, per trovare una sistemazione abitativa più confortevole.

La proprietà provvide alla messa in sicurezza, oltre alla realizzazione degli impianti igienico sanitari, fino ad allora inesistenti, e fittò lo stabile ai fratelli imprenditori Lorenzo e Giovanni Bisceglia che diedero inizio a una azienda, l’Enoteca Bisceglia, in cui per circa 27 anni si sono fuse enogastronomia e cultura tradizionale. Indimenticabile nella memoria collettiva resta ancora il collegamento televisivo col programma RAI Unomattina del 26 gennaio 1988, condotto da Puccio Corona e Livia Azzariti, che, in una rigida mattina, vide l’intera popolazione mattinatese protagonista in piazza, proprio davanti all’Enoteca per la Prima Sagra del Pancotto.

27 anni di successi anche al di fuori degli stretti confini garganici, con tanti ospiti importanti e illustri che hanno fatto tappa in questo tempio della enoelaioteca, dove olio e vino si sono fusi in una nuova civiltà del bere, come recitava il suo riuscito slogan.

Ma ancora una volta tutto finisce. Dal 2014, con la scomparsa dei due fratelli, questo locale è rimasto chiuso, decadendo ancora una volta in un irrimediabile stato di fatiscenza. 

Ma ecco avviata la nuova rinascita. Grazie alla intelligenza imprenditoriale di Michele De Vita, già gestore del cosiddetto Barretto, ubicato per qualche anno lungo la strada che conduce alla chiesa parrocchiale di Mattinata, e della sua compagna, la poliedrica artista Patrizia Prencipe, a partire da sabato 11 giugno il locale Principe della Piazza Mattinatese è tornato a splendere di luce propria.

Sarà questa che si avvia, un’estate caratterizzata dalla ripartenza, e per Mattinata la sua Piazza avrà in questo nuovo – vecchio locale il suo cuore pulsante.

Buona Estate a tutti e tanti auguri ragazzi!

Antonio Latino
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