La Corte dei Conti regionale ha accertato ”l’adempimento da parte del Comune all’obbligo di adottare misure correttive atte ad evitare squilibri strutturali e dissesto finanziario”

Si chiedeva l’adozione di un piano di rientro capace di superare definitivamente lo stato di insolvenza

La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha accertato con delibera “l’adempimento da parte del Comune all’obbligo di adottare le misure correttive atte ad evitare gli squilibri strutturali in grado di provocare il dissesto finanziario”, con conseguente estinzione del procedimento avviato con la delibera del 18 gennaio 2013” con il quale al Comune garganico “si chiedeva l’adozione di un piano di rientro capace di superare definitivamente lo stato di insolvenza e riportare in condizioni di equilibrio la cassa dell’ente”.

Il piano veniva adottato dal Consiglio comunale di Mattinata con deliberazione del 19 giugno 2013. Già a settembre 2014 la Corte aveva accertato l’adempimento, fino al 31 dicembre 2013, all’obbligo di adottare le misure deliberate dal Consiglio comunale: “L’ente, infatti, a quella data, aveva provveduto a saldare l’intera massa debitoria esistente al 31/12/2012 e valutata ai fini del piano di rientro, ed aveva riportato i saldi di tesoreria in attivo”. E, pertanto, “l’obiettivo del piano risultava quasi azzerato”. Ora, con l’ultimo monitoraggio al 31 dicembre 2014, il Comune “mostra di aver completamente raggiunto l’obiettivo del piano di rientro”. In relazione alle cause pendenti,  però, la Corte dei Conti ha chiesto al Comune “che venga posta la massima attenzione alle passività potenziali” derivanti da 26 cause in corso ed, in particolare, da quella principale relativa ad una procedura espropriativa, per la quale il Comune ha omesso di effettuare negli anni i necessari accantonamenti di spesa”. Il riferimento della Corte è al giudizio intentato nel 1994 e arrivato alla terza fase del processo per revocazione e per Cassazione che riguarda un esproprio effettuato per la realizzazione di uno spazio verde pubblico attrezzato del valore di 1,5 milioni di euro (di cui € 855.000,00 di sorte capitale).

Il Comune ha assicurato che nel 2015 verrà costituito il fondo rischi contenzioso secondo le nuove regole contabili, calibrato sui giudizi per i quali sussista la significativa probabilità che l’ente soccomba.

Francesco Bisceglia
La Gazzetta del Mezzogiorno
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