La collezione dello “speziale” cerca casa

Rimasto inascoltato il desiderio espresso dal farmacista appassionato di archeologia

Mattinata.

Mai realizzato il Museo Sansone. Cinquemila preziosi reperti non valorizzati

MattinataEra il grande desiderio di Matteo Sansone, lo “speziale”, archeologo per passione, farmacista per necessità, come amava definirsi: realizzare a Mattinata un grande museo dove ospitare la sua imponente collezione, qualcosa come 5000 pezzi (comprendente abbondante materiale etnografico) di cui 2695 definiti nel 1990 con un decreto ministeriale “d’eccezionale interesse storico-archeologico”. Un’eredità da lasciare al suo paese, Mattinata che amava tanto (lui era originario di Monte Sant’Angelo) e dove, la sua farmacia-museo – a tal proposito va rimarcato che fu sempre contrario ad ogni tentativo di trasferimento dei reperti verso una località diversa – ha rappresentato per decenni una gustosa chicca nel mondo, accademico e non. Un modo come un altro per proiettare la “Farfalla Bianca”, come di sovente è definito il paese di Mattinata che qualche lustro fa conservava, come forma del centro abitato, proprio quella sagoma, nel circuito archeologico che conta. Per dargli visibilità su scala nazionale ed internazionale. Erano questi gli intenti di Matteo Sansone prima di morire, animato dal desiderio di voler fare un vero e proprio atto d’amore verso la sua terra, la sua comunità. A circa tre lustri dalla sua scomparsa (lunedì 27 marzo il 14esimo anniversario, poichè morì nel 1992), purtroppo tutto è ancora in alto mare. L’amministrazione comunale (e se ne sono succedute diverse e pure di opposta collocazione politica) e gli eredi, in primis il figlio Peppino, titolare della farmacia paterna di Corso Matino, sono ancora alla ricerca del bandolo della matassa, dell’accordo giusto. Infiniti i tira e molla, le discussioni, gli accordi auspicati, i tentativi andati a vuoto. Anni e anni d’incomprensioni, finte inaugurazioni di locali adibiti a museo, ma vuoti di qualsiasi reperto della collezione. Tutto questo è accaduto durante l’arco di questi ultimi 14 anni. In verità, l’ubicazione ci sarebbe ed è il Museo civico di Via Di Vittorio, ma purtroppo, come si diceva, è vuoto. Nel senso che della collezione Sansone non c’è nemmeno l’ombra. Una collezione che oggi è “costretta” ad essere confinata in angusti locali privati della famiglia Sansone, la quale sborsa costi di guardiania di una certa portata ed è forse stanca di questo impasse che ormai si trascina da tempo, da troppo tempo. E c’è una collezione che rischia di assottigliarsi sempre più con il passare del tempo, a causa dei famelici appetiti di scaltri ladri d’arte (numerosi i furti, l’ultimo risale al 1998) in azione sul Gargano, da sempre terra di tombaroli. L’infinita questione della degna collocazione della Collezione Sansone necessita di una definitiva soluzione: questo va rimarcato con decisione. E’ intollerabile che il tutto sia ancora nel limbo delle intenzioni. Va reso concreto il grande desiderio del farmacista, il Gargano e Mattinata non possono più attendere e sarebbe davvero il momento che qualcuno affrontasse la questione con pragmatismo. Le dispute degli uomini dovrebbero avere il pudore di arrestarsi dinanzi alla improcrastinabile necessità di assicurare una degna sistemazione ad un tesoro inestimabile. Il tesoro dei nostri avi.

Francesco Trotta
Cerca

Aprile 2024

  • L
  • M
  • M
  • G
  • V
  • S
  • D
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • 10
  • 11
  • 12
  • 13
  • 14
  • 15
  • 16
  • 17
  • 18
  • 19
  • 20
  • 21
  • 22
  • 23
  • 24
  • 25
  • 26
  • 27
  • 28
  • 29
  • 30

Maggio 2024

  • L
  • M
  • M
  • G
  • V
  • S
  • D
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • 10
  • 11
  • 12
  • 13
  • 14
  • 15
  • 16
  • 17
  • 18
  • 19
  • 20
  • 21
  • 22
  • 23
  • 24
  • 25
  • 26
  • 27
  • 28
  • 29
  • 30
  • 31
0 Adulti
0 Bambini
Animali

Compare listings

Confronta

Compare experiences

Confronta