Il Pronto Soccorso di Manfredonia chiama il 118, la procedura lo prevede, capita spesso…

Del 118 se ne discute abbondantemente da troppo tempo ma pare che le chiacchiere e lo scritto, fino ad oggi, non abbiano sortito ancora alcun effetto. E’ chiaro che il territorio di Manfredonia, che per necessità e vicinanza racchiude anche Mattinata, Zapponeta e Monte Sant’Angelo, ma con una sola ambulanza non si può andare avanti. Ricordiamo che oltre alle normali chiamate, l’ambulanza del 118 deve sopperire anche alle necessità di trasferimenti a causa della chiusura del reparto di pediatria e ostetricia oltre che dei comuni casi di minacce d’aborto, convulsioni e dei sempre più frequenti casi di infarto.

In questa settimana è capitato già tre volte che il Pronto Soccorso di Manfredonia abbia allertato il 118 per trasferire pazienti presso i “vicini” opedali di San Giovanni Rotondo o Foggia. Tempo medio di trasferimento due ore. E cosa succesde se durante uno di questi trasferimenti il 118 viene allertato da un codice rooso? Ci si deve augurare che l’abulanza e l’automedica di Mattinata siano disponibili e non troppo lontani dal luogo della chiamata. Tutta colpa di un protocollo scritto, magari di notte, ed una scarsa attenzione politica nei confronti della sanità sipontina e dintorni, nonostante l’ascesa dell’ex Elena Gentile (che ormai opera in altri ambiti) ed il nostro Sindaco che minaccia la politica Regionale nell’intento di potenziare il nostro 118, riscuotendo scarsi risultati.

E’ superfluo ricordare la vitale importanza di questo servizio, è inammissibile una tale distrazione da parte della politica regionale nei nostri confronti nonostante “vantiamo” un consigliere regionale PD, Franco Ognissanti (grande amico dell’ex Gentile), al quale rivolgiamo questo appello che proviene essenziamente dalla coscienziosità dei sanitari del 118 che tutti i giorni vivono questi disagi che potrebbe costare caro a qualsiasi di noi.