Turismo, cultura e destinazione: scenari, speranze e responsabilità nel post corona virus

Travaglini: Il momento di crisi nera caratterizzato da cancellazioni, sta terminando

Entrambi i Talks sono stati avviati da una relazione di Armando Travaglini, esperto di digital marketing turistico, circa la situazione che il comparto turistico-culturale sta vivendo e sui possibili scenari nel post lockdown.

A. ANALISI DI CONTESTO
– Il 2020, con il suo corredo targato coronavirus, è un anno di crisi senza precedenza per la mancanza di certezza sui tempi e modalità di riapertura e quindi di normative e regolamenti da seguire;
– La situazione attuale ha generato nel vacanziere tipo un aumento del desiderio di evasione e quindi vacanza e divertimento ma allo stesso tempo un più che proporzionale e giustificabile aumento della paura di allontanarsi dalle mura domestiche, viaggiare, incontrare, etc.;
– Non sarà possibile contare sulle presenze internazionali ma solo su quelle nazionali o meglio interregionali ossia ospiti provenienti dalla Puglia o dalle regioni limitrofe con distanze che non superino i 300/400 Km da percorrere in auto e non con mezzi pubblici;
– Il soggiorno medio non supererà i 2/3 pernotti in relazione al fatto che durante il lockdown molti hanno già usufruito delle ferie spettanti e soprattutto a causa di una disponibilità economica molto ridotta.

B. COSE DA FARE
– Pensare al 2020 come anno zero che permetta all’ITALIA, al GARGANO e a MATTINATA di riposizionarsi sul mercato come destinazione forte dotata di un notevole appeal;
– Non pensare di limitare i danni abbassando i prezzi, che devono essere sempre coerenti con i prodotti offerti, ma è opportuno puntare ad aggiungere al pernotto delle esperienze da far vivere al nostro ospite;
– Continuare a comunicare con i potenziali clienti attraverso i vari canali:
o siti web aggiornati con contenuti originali difficilmente reperibili in altri siti;
o Social media offrendo alla platea foto e video di esperienze vissute da ospiti soddisfatti ante 2020;
– Puntare ad un dialogo diretto ed amichevole con i clienti già fidelizzati a mezzo mail;
– Eliminare le killer words dai testi (ad esempio: virus, pandemia, contagio, etc.);
– Non abbandonare in questo momento, seppur di crisi, le piattaforma OTA che comunque ci potrebbero permettere di intercettare nuovi clienti da fidelizzare per le future vacanze.

L’intervento di Travaglini si è concluso con un messaggio di speranza: Il momento di crisi nera caratterizzato da cancellazioni, sta terminando. Il segnale è che negli ultimi giorni sono riprese le prenotazioni. Il turismo ripartirà di sicuro ma lentamente;
A seguire tutti i partecipanti sono intervenuti per condividere perplessità e per porre domande.
Molti i temi affrontati:
– Le azioni di marketing da metter in atto;
– Modalità e direttive circa le operazioni di sanificazione e di messa in sicurezza sanitaria delle strutture;
– La possibilità di non apertura delle strutture;
– L’opportunità di rilasciare voucher;
– Il lato umano della questione.

Di seguito si riassumono interventi di Travaglini in merito ai quesiti e alle questioni poste.
La comunicazione in questo periodo deve continuare puntando ad un tenore amichevole ed empatico; l’utilizzo di invio di comunicazioni a mezzo mail non deve essere abbandonando; è importante divulgare l’esistenza di buone prassi aziendali in relazione a donazioni a presidi ospedalieri e/o trattamenti sanitari e di sanificazione che la struttura è o sarà in grado di offrire. Oggi (alla data del 18 e del 24 aprile scorsi) non esistono regolamenti o atti ufficiali che diano certezze sugli obblighi che ciascun operatore dovrà osservare né tantomeno che forniscano un quadro chiaro circa i tempi necessari per la riapertura delle strutture. Sappiamo però, che essa non potrà essere a pieno regime, che ci sarà una riduzione dei clienti in relazioni agli spazi a disposizione (coperti in una struttura di ristorazione), che sarà necessario l’inserimento nell’organigramma aziendale di dipendenti aggiuntivi che si occupino di nuove mansioni strettamente legate al covid-19 (addetto alla misurazione della temperatura all’ingresso), che tutti gli spazi interni (ristorazione/ospitalità) ed esterni (eventi/attività balneari) dovranno essere sottoposti a trattamenti di sanificazione. In fin dei conti quello che tutti gli imprenditori non vorrebbero mai sentirsi dire: aumento dei costi fissi e riduzione dei ricavi.

Nonostante queste circostanze siano, ad oggi, frutto solo di ipotesi, il quadro è molto verosimile. Quindi il consiglio è quello di procedere ad una simulazione che tenga conto di tutte le variabili in gioco al fine di stabilire quanto sia economicamente profittevole, o addirittura conveniente, aprire la propria struttura per la prossima stagione estiva.

Rilasciare voucher a chi già aveva provveduto a prenotare i nostri servizi per la prossima stagione estiva, è uno strumento che ciascuno dovrà vagliare in base alla propria situazione. Il suggerimento è quello di concederli a clienti già fidelizzati, mentre per tutti gli altri, qualora la situazione aziendale in termini di liquidità non fosse deficitaria, si potrebbe puntare alla restituzione delle somme già versate.

Infine, bisogna tener presente che questa situazione non sarà strana solo per noi operatori ma anche e soprattutto per i nostri ospiti. Essere accolti da operatori in mascherina e guanti che per prima cosa provvedono alla misurazione della temperatura e poi al resto è una situazione da film postatomico.

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