(Re)inventarsi il lavoro: professionisti e laureati al servizio degli studenti

Repetita iuvant: come far fruttare il proprio sapere integrando i guadagni

Quando il lavoro non c’è l’unica soluzione può essere quella di inventarselo. E’ quanto ha scelto di fare a Mattinata un gruppo di Laureati, uomini e donne, i quali hanno deciso di mettere a frutto le proprie competenze professionali ed esperienze per aiutare gli studenti in difficoltà.

L’iniziativa, ancora ai nastri di partenza, si chiama Repetita iuvant e mira ad offrire ripetizioni ed impartire lezioni in un ampio ventaglio di materie. Una mano agli alunni che siedono sui banchi delle scuole elementari come a quelli, ben più cresciuti, presi dall’assillo degli esami universitari.

E’ in tal modo che il composito gruppo di professionisti e laureati mattinatesi ha deciso di combattere la crisi e di arrotondare i guadagni sempre più scarsi. “L’idea di Repetita iuvant“, spiega a l’Attacco l’architetto Pierbiagio Bisceglia, “è nata per il particolare periodo che stiamo tutti attraversando. Parlo da architetto: è tutto completamente fermo nel mondo dell’edilizia, comprese le ristrutturazioni e l’arredamento degli interni.  Già da tempo pensavo ad un modo per creare una situazione lavorativa alternativa alla libera professione. Mia moglie, laureata in lingue, è’ insegnante. E’ stata la sua professione di supplente a farmi capire che al mondo ci saranno sempre studenti che avranno bisogno di essere aiutati nelle materie o negli esami in cui sono più carenti o in difficoltà. Del resto aiutare nello studio è qualcosa che mi è sempre piaciuto, lo faccio quotidianamente a casa con mio figlio che seguo nella matematica e nella geometria. Ma l’idea di cominciare da solo ad impartire ripetizioni scolastiche mi sembrava che potesse in qualche modo sminuire la mia professionalità. E’ dall’incontro con Giuseppe che è partita davvero l’iniziativa di Repetita iuvant“.

Giuseppe Aulisa, commercialista classe ’82 e consigliere comunale, è difatti parte del gruppo di Repetita iuvant, così come altri laureati, “Con noi ci sono persone laureate che vivono situazioni di precarietà lavorativa“, prosegue Bisceglia. “Siamo un gruppo variegato, di uomini e donne mattinatesi di età  competenze diverse. C’è chi come Giuseppe di anni ne ha 31 e ci sono io che sono arrivato ai 50, ci sono liberi professionisti ed insegnanti. Anche alcuni ragazzi diplomati ci hanno chiesto di poter collaborare con noi in questa attività. L’iniziativa tutta made in Mattinata è ancora agli inizi, ma già sono giunte diverse richieste dal paese garganico. “Siamo partiti con la pagina Facebook ma pensiamo ad un sito internet e a materiale cartaceo che possa farci raggiungere anche quelle famiglie e quegli studenti che non utilizzano Facebook. Stiamo pensando anche a una piattaforma online con Skype, per permettere a chi è fuori sede di seguire le lezioni a distanza, è una modalità che funziona“.

A spingere un professionista noto come Pierbiagio Bisceglia, autore di alcuni dei lavori più belli realizzati a Mattinata negli ultimi anni nel settore della ristrutturazione di negozi e dell’arredamento interni, è stata la drammatica crisi che sta colpendo già da alcuni anni il mondo dell’edilizia. Bisceglia conferma il -50% dei numeri del settore lamentato dai vertici provinciali della categoria degli edili.

Chi lavora come me dell’edilizia ha subito un crollo vertiginoso dei fatturati  e dei quantitativi di lavoro“, spiega a l’Attacco. “Personalmente, avvertivo già 2-3 anni fa la diminuzione della clientela, una tendenza che poi è esplosa lo scorso anno, quando la crisi del mattone è diventata palese.

La situazione lavorativa è precipitata per tutti quelli che stanno in questo settore. Oggi abbiamo a che fare con due tipi diversi di persone. Da un lato ci sono coloro che non hanno soldi da spendere e nemmeno la possibilità ricorrere a mutui e finanziamenti per ristrutturare la propria casa, acquistarsene una o farsela costruire. E’ tutto bloccato perché le banche hanno chiuso i rubinetti in maniera drastica. Dall’altro lato c’è chi i soldi li ha ma in questo momento ha paura di spenderli, di investirli, temendo probabilmente i controlli che scatterebbero in seguito all’acquisto di un appartamento.

Restano fermi, in standby.
Io fino a due anni fa ho lavorato bene occupandomi di dar nuova vita a luoghi come il bar Coppa di Cuoco, l’agriturismo Masseria Liberatore, la pasticceria Ciangularie. Poi si è chiuso e fermato tutto. Anche le imprese edili stanno patendo come non mai: in molti casi sono state costrette negli ultimi tempi a licenziare i tre quarti dei dipendenti, mentre altre hanno chiuso i battenti
“.

Fonte: Lucia Piemontese
l'Attacco
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