Matteo Facciorusso racconta nel suo libro il Brigantaggio di Capitanata
Lo spunto principale che ha dato vita al volume è stato una novella di Riccardo Bacchelli
“Il Brigantaggio post-unitario in Capitanata, la Banda di Monte Sant’Angelo”. E’ questo il titolo del libro di Matteo Facciorusso, edito da Andrea Pacilli Editore. Lo spunto principale che ha dato vita al volume è stato una novella di Riccardo Bacchelli, dal titolo “Il brigante di Tacca del Lupo”, scritta nel 1936 e ambientata sul Gargano, dove l’autore bolognese soggiornò per qualche tempo.
Il lavoro intrapreso dal giovane storico Facciorusso sul Brigantaggio nelle nostre terre è partito proprio dalla curiosità di verificare se esistevano dei riscontri scritti o di storia orale alla novella del Bacchelli. I nomi dei personaggi riportati dal Bacchelli probabilmente sono tutti fantasiosi. Anche per la trama non è stato possibile rintracciare dei riferimenti, però è plausibile che si rifaccia ad eventi realmente accaduti. Al contrario, i nomi topografici hanno un riscontro nella realtà; Tacca del Lupo, per esempio, è effettivamente una località che si trova tra Mattinata e Vieste e anche altri luoghi reali riportati nella novella esistono realmente.
Partendo da ciò Matteo Facciorusso ha sviluppato il suo studio su tre direttrici principali: la prima riguardante l’inquadramento del denomeno del brigantaggio post-unitario nell’ex Regno delle Due Sicilie. La seconda direttrice del lavoro parte dall’analisi del brigantaggio post-unitario in Capitanata e arriva a porre l’attenzione soprattutto sull’area garganica; l’ultima direttrice si riferisce al vero e proprio lavoro d’archivio, incentrato sull’analisi delle deposizioni fornite al Giudice Istruttore di Lucera da una ottantina di individui della cosiddetta “Banda di Monte sant’Angelo” che si consegnarono nell’ottobre del 1862 al potere militare, e sulle interrelazioni di questi interrogatori con altre istruttorie. L’attenzione è stata posta sulle interessanti deposizioni contenute nei fascicoli processuali nelle mani del Giudice Istruttore del Tribunale circondariale di Lucera, dovuti a denunce di privati cittadini soprattutto nei casi di danni a persone o cose, oppure da parte della Giustizia del Re. Dagli interrogatori degli accusati di brigantaggio emergono diversi e importanti spunti di riflessione sulle vicende storiche dei primi decenni dell’Unità d’Italia.
Francesco Bisceglia
La Gazzetta del Mezzogiorno