Addio a Michele Piemontese, storico imprenditore edile di Mattinata
Tra le tante opere realizzate, non può non annoverarsi il restauro della chiesa Santa Maria della Luce, realizzato nel 1990, con la previsione della navata di sinistra completamente nuova
La storia davvero cammina sulle gambe degli uomini!
Ed un pezzo importante della nostra storia locale ha avuto il volto e le sembianze del compianto Michele Piemontese, imprenditore edile, ma forse vero artigiano fino alla veneranda età di 101 anni.
Tra le tante opere realizzate, non può non annoverarsi il restauro della chiesa Santa Maria della Luce, realizzato nel 1990, con la previsione della navata di sinistra completamente nuova, sotto l’attenta vigilanza del parroco emerito don Francesco La Torre, cui si sentiva anche emotivamente legato.
Una storia dunque che si fa viva memoria e che si è trasformata in racconti, inediti aneddoti, narrazione di una comunità che ha visto cambiamenti epocali, quasi irriconoscibili rispetto all’anno della sua nascita 1921.
Ben presto al lavoro, e neanche ventenne, soldato della seconda guerra mondiale, reduce dalla Campagna di Russia da dove tornerà a piedi a Mattinata.
Un’esperienza che segnerà la sua esistenza familiare, lavorativa, sociale.
Perché non può comprendersi fino in fondo la sua statura di uomo se non congiunta a quel periodo buio per il mondo, in cui la sua vita è stata appesa ad un filo con lo sguardo costantemente rivolto alla terra natìa.
L’affabilità, il garbo, la cortesia, l’eleganza nel suo portamento ed il tratto caratteriale mite sono stati la sua forza per tessere una fitta rete di relazioni sociali, diventando un solido riferimento delle buone prassi e della buona educazione.
Difficile immaginare il caro Michele senza la sua famiglia che ha amato senza riserve poiché ad ogni suo componente moglie, figli, nipoti ha saputo infondere fiducia ed indicare i percorsi più appropriati.
Allora la sua storia diventa storia di ognuno di noi perché la sua esistenza è il manifesto esemplificativo di ideali e di correttezza comportamentale di una contagiosa vicenda umana che non può non inorgoglire chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.
Nel suo incedere quotidiano si potevano riscontrare le orme di una umanità che ha arricchito il contesto in cui per decenni ha operato.
Un testimone del nostro tempo, di cui si avvertirà la mancanza.
Michele di Bari