WiMan, il social wifinetwork made in Mattinata

E’ di Massimo e Michele l’idea di un hotspot pubblico

Se il lavoro non c’è, loro se lo creano da soli. Sono gli startupper, brillanti ragazzi che emulano, anche da autodidatti, le gesta di Mark Zuckerberg sfornando idee di primissimo livello e creando posti di lavoro. Tanto che alcuni si spingono già a individuare una “Generazione Startup”, parlando di 25mila persone in Italia (5-6 mila aziende per 4-5 addetti). Trentenni dotati di un’inventiva eccezionale che li spinge, ancor prima di società e nomi di grido, ad immaginare ad esempio un “social wifi network”.

Dietro la geniale startup denominata ”Wiman, social wifi network”, (dove “wi” sta per wifi, connessione senza fili, e “man” per uomo) ci sono due ragazzi di mattinata: il 30 enne Massimo Ciuffreda, che da sei anni gestisce nella località garganica un esercizio di informativa, e il 28enne Michele Di Mauro, laureando ad Ancona in Ingegneria delle telecomunicazioni. “Io e Michele siamo amici di vecchia data. Tre anni fa abbiamo cominciato a lavorare su un progetto volto a creare un hotspot pubblico in tutto il paese. Volevamo offrire un servizio innovativo a basso costo sia ai mattinatesi che ai tanti turisti che arrivano nei mesi estivi”, spiega a l’Attacco Massimo Ciuffreda. “Nella nostra zona il problema del digital divide è molto sentito e così abbiamo pensato a come poter rispondere a quelle che allo stesso tempo erano le esigenze della popolazione mattinatese e dei turisti. Con il nostro hotspot chiunque abbia bisogno a Mattinata di collegarsi ad Internet tramite il wifi può farlo tranquillamente, comperando la connettività di cui ha bisogno tramite comodi voucher”.

Peraltro quello creato da Michele e Massimo è l’unico hotspot wifi funzionante a Mattinata. “L’idea iniziale è andata bene e così abbiamo cominciato a pensare di espandere arrivando a coprire l’intero Gargano. E’ del resto impensabile che in un territorio che punta ad essere meta di visitatori da tutto il mondo le località e le strutture turistiche siano penalizzate dalla carenza di tecnologia, soprattutto dal punto di vista della connettività”, evidenzia Ciuffreda. “Ormai la richiesta di connettività è così forte da eguagliare quella della rete telefonica, la connessione internet è considerata un servizio base, che determina anche il giudizio sulla stessa località o struttura di cui si è stato ospite. Non è oggi ammissibile restare esclusi”. Ma creare un hotspot esteso a tutto il Gargano avrebbe richiesto oltre un milione di euro come costi di realizzazione della infrastruttura. “Il nostro progetto era diventato per noi irrealizzabile”, spiega Massimo Ciuffreda. “Ma c’erano anche altri problem: la lunga fase di registrazione che va ripetuta per ogni nuovo hotspot; il fatto che ogni registrazione restituisce delle credenziali di accesso alfanumeriche pseudocasuali, che ogni hotspot è accessibile con credenziali diverse tra loro e quindi difficili da ricordare, infine la questione della sicurezza e del periodo di transizione con decreto post Pisanu, che ha creato confusione nei gestori che non sanno come comportarsi. Io e Michele ci siamo allora fermati e detti che dovevamo inventarci qualcosa. Ci siamo soffermati sull’idea che occorreva rilanciare il wifi come servizio da condividere con il popolo degli utenti.

Abbiamo allora riprogrammato dei comuni router e li abbiamo consegnati a diverse attività ed esercizi commerciali, a partire da bar e ristoranti. Ciascun gestore deve soltanto collegarlo alla sua connessione internet creando in tal modo un hotspot locale sicuro, mentre per il cliente di quell’esercizio commerciale l’innovazione è che quando si connette a WiMan non si autentica con la solita, lunga registrazione, ma accedendovi facilmente con il suo account di social network, Facebook, Twitter o Foursquare. In pochi secondi è online”.

Ecco in cosa consiste l’attuale startup dei due ragazzi, che hanno dato vita nel 2011 alla WiMan srl nella quale sono soci.”WiMan è tecnicamente un protocollo di autenticazione wifi su base sociale, ma a noi piace chiamarlo The sicial wifi network”. A ricevere benefici della trovata dei due mattinatesi, non sono peraltro solo gli utenti, ma gli stessi titolari degli esercizi commerciali. “Si ritrovano un hotspot sicuro, si fanno al contempo pubblicità ed attirano i clienti, dato che questi ultimi sanno di poter trovare in tali locali navigazione gratis e nessun problema di registrazione alla connessione wifi”. Oggi WiMan funziona a Mattinata presso il bar Le Casette, Il Giardino monsignore, il bar Coppa di Cuoco, l’Hotel Alba del Gargano, il Jonathan’s pub. Ad aiutare Michele e Massimo sono alcuni loro amici, tutti di Mattinata: Gianbattista Guerra, Raffaele Quitadamo e Gianfranco Gentile.

“Nei prossimo mesi”, conclude Massimo, “passeremo alla fase test nelle principali città della provincia di Foggia e poi nel resto di Italia. E’ un’idea che non ha eguali in tutto il Paese, per la quale vale la pena autofinanziarci come stiamo facendo attualmente”. Ma già si sta palesando l’interesse di alcune imprese del ramo informatico, a conferma che quella dei due mattinatesi è davvero un’eccellente startup.

 


Lucia Piemontese
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