Monte Saraceno, ok al piano di fattibilità per la valorizzazione dell’area archeologica e naturalistica

La Giunta comunale di Mattinata ha approvato il piano di fattibilità tecnico-economica del progetto per complessivi € 6.460.966

Piano di fattibilità per la valorizzazione dell'area archeologica e naturalistica di Monte Saraceno

L’approvazione dello Studio di Fattibilità del Parco Archeologico/Naturalistico di Monte Saraceno, al termine di un dibattito pubblico sul tema durato diversi decenni mette a frutto un lungo percorso di ricerca che parte dalle prime segnalazioni sul sito del capitano Angelucci (1872), alle missioni dell’Università di Padova (1959) e alle ricerche archeologiche condotte dal prof. Ferri (1961). Un fermento culturale che nei successivi anni ha prodotto alcune pubblicazioni ed una mostra (1990) che consentì di formalizzare la prima proposta di Parco Archeologico, elaborata anche con la consulenza della prof.ssa archeologa Maria Luisa Nava.

La nuova proposta, pur riconnettendosi a quella, scioglie alcuni dei nodi che la resero inattuabile, in particolare, una dotazione di aree pubbliche strategiche per il decollo dell’iniziativa e, forse ancor più importante, la sua sostenibilità economica nel tempo. Si tratta, in realtà, di un vero e proprio Masterplan che intende programmare, attraverso un percorso pluriannuale, la complessa fase di infrastrutturazione di un grande parco, di circa 60 ettari, dove l’archeologia rappresenta solo una – la più importante – tra le tante tematiche e sfaccettature del sito. L’elemento discriminante che rende oggi realizzabile e sostenibile il piano rinviene all’acquisizione strategica (2016), dall’Agenzia del Demanio, delle aree e degli edifici collocati sulla punta estrema di Monte Saraceno. Il restauro e rifunzionalizzazione dei tre edifici qui presenti consentono di allocare i servizi fondamentali per la gestione del Parco. In particolare l’edificio di testa, una volta rimosso l’impianto radiotelevisivo presente, sarà restaurato al fine di accogliere un allestimento museale dedicato al racconto della storia dell’intero comprensorio. La narrazione del sito parte dall’archeologia, senza tuttavia duplicare i contenuti dei vicini musei archeologici di Manfredonia e Mattinata, quale semplice complemento e supporto divulgativo alla passeggiata archeologica.

Una seconda fondamentale parte dell’allestimento, invece, approfondisce gli altri temi del sito che ben sintetizzano il “genius loci” del sito: la posizione strategica di punto di avvistamento e controllo di un vasto comprensorio suddiviso tra mare, terra e cielo. Sarà rievocata, quindi, anche la stratificazione più moderna sul sito, dalla presenza di una torre di avvistamento per la difesa costiera di epoca aragonese del XVI secolo, il successivo telegrafo ottico, il faro di ausilio della navigazione, sino alle postazioni antiaeree della Prima guerra mondiale. L’allestimento, pur senza veri reperti, è stato pensato in modo agile e divulgativo con diverse installazioni, dal carattere ludico, pensate per amplificare l’esperienza sensoriale del visitatore; è il caso del grande periscopio ottico che consentirà di perpetrare la funzione del punto di vedetta.

Il racconto del nuovo spazio museale si completerà con gli aspetti naturalistici e geologici del sito. Nei due restanti edifici, una volta restaurati, troveranno posto un info-point, un book-shop, una caffetteria ed una foresteria. Tali servizi diverranno un punto di riferimento sia del nascente parco che dei percorsi di mobilità lenta che qui si intersecano, in particolare con il progetto in fase di esecuzione denominato “Interventi di sentieristica attrezzata per la valorizzazione del sentiero Mattinata -Monte Saraceno – Monte Sant’Angelo”, promosso dai Comuni di Mattinata e Monte Sant’Angelo in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, nell’ambito Piano di Azione Locale (PAL) 2014/2020. La sua posizione baricentrica rispetto agli abitati della stessa Mattinata, di Monte Sant’Angelo (sede della Basilica di San Michele Arcangelo e di due Siti Unesco) e di Manfredonia (con la Basilica di Siponto, gli ipogei Capparelli e il Castello), unita alla sua valenza paesaggistica, al valore archeologico ed alle rappresentanze storiche in esso custodite, fanno sì che la sua valorizzazione costituisca un elemento cardine della strategia di sviluppo culturale, turistico, sociale ed economico per l’intero comprensorio del Gargano sud.

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