Una pianta del Gargano cura il cancro alla prostata

Il principio attivo può essere utilizzato per dimezzare le dimensioni del carcinoma prostatico in solo un mese

Uno studio condotto dal Johns Hopkins Kimmel Cancer Center e pubblicata su Science Translational Medicine condotto insieme ai colleghi dell’Università del Wisconsin e del Texas-San Antonio, ha rivelato che nel Gargano esiste una pianta velenosa che può dimezzare le dimensioni del carcinoma prostatico in un solo un mese.

Una fantastica notizia per gli ammalati di tumore alla prostrata!

La pianta è la Thapsia garganica, finora nota perché contenente una sostanza in grado di uccidere gli animali che provavano a mangiarla. Un’erbacea primitiva del Gargano  che nell’antica Grecia era nota per essere tossica, così come nei paesi arabi, conosciuta come la “carota della morte” capace di uccidere i cammelli che la mangiavano.

L’importante scoperta vuol dire surclassare molti dei farmaci oggi usati contro la patologia. In questo modo il farmaco, sarebbe efficace anche su modelli animali di tumori umani come quello al seno, ai reni, alla vescica.

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