Marilina Piemontese: i colori del Gargano e l’arte che unisce il Nord e il Sud
- 1 Dicembre 2024
Un vecchio motore trasformato in una scultura ispirata ai colori del Gargano e all’arte di Mondrian
L’idea è stata lanciata dall’associazione Angelo Mai. Si pensa all’istituzione di un premio per giovani operatori
Parte da Roma il progetto di una raccolta fondi per creare e promuovere una borsa di studio ed una menzione premio in memoria del talentuoso attore e poeta mattinatese Matteo Latino, stroncato nei mesi scorsi da una malattia a soli 35 anni. L’idea è stata lanciata all’Angelo Mai, associazione Culturale Probasis onlus, per ricordare l’amico, che dall’atmosfera bucolica dell’azienda agrituristica di famiglia (Montesacro) trasse ispirazione per Infactory, il lavoro che gli valse il Premio Scenario 2011.
Infactory era un’aspra metafora del macello, della macelleria sociale della gioventù, danzata a ritmo di quei tutor video che insegnano vari stili di ballo, parlata, raccontata con immagini di manzi e scritte stampate sulle magliette dei due performer. Giovani che si identificano nei vitelli “a stabulazione fissa”, quelli tenuti nelle stalle, nutriti da mammelle elettriche e da mangimi selezionati per essere avviati alle nostre tavole. Ma le vittime non sempre ci stanno: e allora scoppia, tra recinti immaginari segnati con poveri materiali da lavori stradali, qualche germe di rivolta, più o meno impotente.
Era uno spettacolo forte, pieno di slittamenti, non perfetto ma coinvolgente. La sua seconda e ultima creazione si chiamava Bambi Says Fuck, la storia di una deriva metropolitana segnata dalla malattia.
Si sviluppava più per folgorazioni, salti, associazioni, che per lineari sviluppi narrativi. “Con Matteo Latino è venuto a mancare un artista ed un uomo così talentuoso e così giovane, così generoso con gli altri e con la sua arte, così pieno di energia, così “teatro” ed umile artigiano, che in ciascuno di noi, noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e di ammirarlo, che siamo stati tanto fortunati nel poterlo vivere ed applaudire, ha lasciato un germoglio: di speranza, di coraggio, di curiosità, di emozione, di bellezza”, spiegano Gianluca Falaschi, l’Angelo Mai e tutti gli amici di Matteo. “Chiunque abbia conosciuto Matteo, personalmente o artisticamente, ha pensato alla vita. Tenace vita, la volontà di trasformare gli eventi in esperienza e le conseguenze in valore.
Siamo in tanti a volere e sperare che il nome di Matteo Latino resti in molteplici maniere nelle pieghe del teatro: con la sua opera, i suoi insegnamenti ed il suo ricordo. Resti anche con la parabola di un giovane e forte ragazzo, che con un gesto di incosciente (o molto cosciente) coraggio ha lasciato Napoli dove studiava Economia e Commercio per recarsi a Roma e ricominciare a studiare presso il Centro La Cometa, lavorando per farlo. Senza mai smettere: e così dopo il diploma e dopo tutti i laboratori, nutrendosi artisticamente di qualunque cosa trovasse.
Fino a vincere nel 2011 il Premio Scenario, confermandosi narratore, poeta, artista. Ci facciamo quindi portatori di un istanza, di istituire una borsa di studio a suo nome presso la Scuola di Alta Formazione di Emilia Romagna Teatro, che ha generosamente raccolto la nostra richiesta. E magari, riuscendo a raccogliere qualcosa di più, anche ad istituire una menzione legata ad un premio per giovani operatori dello spettacolo. In maniera che Matteo sia nei suoi testi, nella memoria dei suoi spettacoli, ma anche nel percorso di uno o più giovani borsisti che affrontano ora un tortuoso e appassionante momento di crescita. Come lui ha fatto. Resti in qualche maniera vivo. Come è”.