Addio a Pasquale Prencipe, icona di un’epoca: il gigante buono di Mattinata
- 8 Novembre 2024
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In trecento ad applaudire il medico-poeta e dialettologo Granatiero
Che Francesco Granatiero fosse amato e riverito da molti (non solo compaesani) e che la sua poesia riscuotesse una certa considerazione sin nelle scuole e nelle università (non solo del vicinato) era cosa risaputa, ma quel che nessuno (forse) si aspettava è che il poeta mattinatese riuscisse con la presentazione di un suo libro a raccogliere (per la prima volta nel suo paese natìo) un gran numero di curiosi e studiosi di fronte a sè, quasi come in una quotidiana conversazione tra amici, raccontando e parlando nella lingua più cara ad ogni uomo: il dialetto della propria terra.
Ma non c’erano solo i suoi amici e compaesani ad applaudirlo sabato scorso nello splendido e suggestivo scenario offerto dal frantoio del Ristorante Papone di Mattinata, mentre si beava a suon di dialetto della presentazione della sua ultima fatica: “Giargianese. Poesia in altre lingue“. Ci si scrutava ed interrogava sulle facce nuove, sui tanti abiti più o meno consoni all’occasione e ci si rendeva sempre più conto di quanto movimento culturale abbia mosso in tanti anni di onorata passione (se non proprio carriera) il medico-poeta e dialettologo di casa nostra. Dietro qualche volto noto di autorità locali e fraterne strette di mano tra colleghi e amici, si riconoscevano dunque medici, professori universitari, politici e religiosi, tutti attratti dal richiamo della lingua facile, quella popolare, del volgo, che per una sera ha ceduto il posto allo studio e agli studiosi e non alla mera parlata.
E se Granatiero ha potuto solo apprezzare, onorato ed orgoglioso, il grande e, forse, inatteso successo partecipativo ottenuto, chi si è davvero compiaciuto per la riuscita della serata, dopo giorni di interminabile fatica organizzativa, è stata la delegata della locale associazione Pro Loco, Antonia Santamaria, che non ha potuto proprio frenare la sua gioia “per quello che considero tra i più grandi rappresentanti della cultura e della tradizione della nostra terra. Un esempio da seguire” gongola tra una stretta di mano ed un abbraccio compiaciuto “ma soprattutto e più semplicemente da non smarrire, perchè un lavoraccio del genere è frutto oltre che di sapienza anche di dedizione e di nobile passione. Questi, ed altri artisti dello stesso calibro e valore, devono sentire la nostra presenza” continua visiblmente compiaciuta “perchè è a noi che si rivolgono, è a noi che cercano di rapire ricordi ed emozioni. E stasera Ciccillo ha rapito un po’ tutti…“.
Sono state impiegate entrambe le sale del locale (una addirittura attrezzata con schermata gigante, segno che si era lavorato bene e si attendeva gente…) per contenere i circa 300 intervenuti, un numero inusuale per questo tipo di manifestazione. La presentazione è stata inserita nel programma della Festa dell’Olio Nuovo, promossa dal Consorzio Matinum e svoltasi a Mattinata nella scorsa settimana, cui lo stesso Granatiero ha voluto omaggiare ed impreziosire con alcune sue poesie inedite, scritte per l’occasione, e dedicate all’oro giallo che impreziosisce da sempre la nostra tavola. Le stesse opere sono poi state affisse nelle piazzette di un movimentato Corso Matino, animato da iniziative musicali e gastronomiche.
Celestino Furii, presidente della Pro Loco, ha aperto la serie degli interventi ed ha voluto dare il suo saluto e ringraziamento sia al medico-poeta Granatiero che agli altri ospiti, che hanno accettato l’invito di sedere al tavolo dei relatori.
La parola è stata quindi data al Prof. Domenico Cofano, ordinario di Letteratura italiana presso l’Ateneo foggiano, che ha definito il poeta una delle “voci più convincenti” della letteratura poetica del Novecento, che ha saputo coniugare nelle sue opere creatività e scienza linguistica. Quindi, i lavori sono proseguiti con i contributi critici di Pietro Saggese, presidente del Centro Culturale Uriatinon e insegnante di Lettere presso l’Istituto Superiore Mario Del Giudice di Rodi Garganico, che ha esaminato ed approfondito i vari temi poetici emersi dal libro, ponendo l’accento sulla non facile linearità dell’autore nel mantenere una netta distinzione tra traduzione e creatività interpretativa.
Ha concluso la serie degli interventiSebastiano Valerio, professore associato di Letteratura italiana presso l’Università di Foggia, che ha sottolineato la capacità del poeta di dare universalità al dialetto, che in realtà dovrebbe dividere e resistere ad un senso di appartenenza, per nulla assaporato dal Granatiero: il dialetto, ha insistito il professore, diventa musica e sentimento non solo popolare.
Tra un’analisi e l’altra Granatiero ha deliziato gli intervenuti con alcune brevi recitazioni in dialetto, scegliendo alcuni passi dal suo ultimo capolavoro. Ad accompagnarlo in questo viaggio interpretativo, molto apprezzato dalla platea che gli ha tributato parecchi e spontanei applausi, Maria Teresa Rauzino, sua alter ego in lingua italiana, che ha saputo ben impersonare il ruolo.
I ringraziamenti finali del poeta, che si è visibilmente concesso all’emozione, sono stati sottolineati da fragorosi applausi, segno dell’apprezzamento di un pubblico non prettamente preparato, ma sicuramente attento e compiaciuto.
A fine serata gli ospiti hanno potuto bearsi di una elegante degustazione di olio, festeggiato in questo periodo in molte zone del nostro del Paese, proprio come a Mattinata, che da sempre vanta una discreta e rinomata produzione, sia per quantità che per qualità.
(Clicca qui per conoscere meglio il poeta e le sue opere).