Addio a Pasquale Prencipe, icona di un’epoca: il gigante buono di Mattinata
- 8 Novembre 2024
Tra musica, sport e amicizia, ha incarnato lo spirito di trasformazione degli anni '70 e '80, lasciando un'impronta indelebile nella comunità di...
Decisioni opposte da parte di due diverse sezioni del Tar Pugliese. Secondo alcuni giuristi a prevalere sarà la scelta presa nel capoluogo regionale
E’ caos tra le differenti decisioni dei tribunali amministrativi della Regione Puglia. In poche ore, infatti, due Tar distinti hanno deciso in due modi opposti circa l’ordinanza con cui Michele Emiliano aveva chiuso tutte le scuole, eccetto le materne. Il Tribunale amministrativo pugliese, terza sezione di Bari, ha annullato formalmente l’ordinanza regionale, voluta dal presidente Michele Emiliano, per mitigare la pandemia da Coronavirus.
La Terza Sezione del Tar della Puglia, infatti, aveva deciso “l’ordinanza del Presidente della Regione Puglia con cui è stata disposta la didattica integrata per tutte le scuole di ogni ordine e grado sul territorio regionale, ad eccezione dei servizi per l’infanzia, interferisce, in modo non coerente, con l’organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal sopravvenuto Dpcm 3 novembre 2020″.
Del tutto diversa invece la scelta della sezione di Lecce del Tar della Puglia che ha quindi respinto una seconda richiesta di sospensione dell’ordinanza della Regione Puglia, che era stata presentata da alcuni genitori leccesi e quindi il tribunale ha ritenuto “prevalente” il diritto alla salute dei cittadini su quello allo studio, fissando così l’udienza collegiale di merito al giorno 25 novembre, dopo la scadenza dell’ordinanza regionale.
Secondo l’avvocato Angelo Vantaggiato, prevale la decisione di riaprire le scuole, e quindi quella presa da Bari: “Al netto del merito della questione di cui si discute – spiega il legale – ritengo debba prevalere la decisione presa a Bari, sia perché i giudici si sono espressi su un ricorso presentato dal Codacons, che ha maggiore potere di rappresentanza rispetto a singoli cittadini, sia perché hanno emanato un provvedimento che ha valore generale, dunque prevalente rispetto al decreto di Lecce che, semplicemente, conferma l’ordinanza”. Tuttavia la battaglia legale potrebbe rivelare altri colpi di scena.