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- 1 Dicembre 2024
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Chiesto un tavolo tecnico per coordinare i fondi pro-ricerca a Grotta Paglicci
Un tavolo tecnico per coordinare gli enti interessati a finanziare le ricerche nella nota Grotta Paglicci a Rignano Garganico.
E’ quanto ha chiesto l’altra sera il presidente della Comunità Montana del Gargano, Nicola Pinto, al termine della tavola rotonda su Grotta Paglicci – Ricerche in corso, prospettive future, organizzata dal Centro Studi Paglicci, in collaborazione con la Comunità Montana del Gargano, la Regione Puglia, la Provincia di Foggia, il Parco Nazionale del Gargano, il Comune di Rignano e numerosi sodalizi pubblici e privati.
Pinto si è fatto interprete dei disagi della prof.ssa Annamaria Ronchitelli, archeologa dell’Università degli Studi di Siena e direttrice degli scavi nel sito paleolitico rignanese, che ha lamentato la carenza quasi assoluta di fondi pubblici per la ricerca e per la messa in sicurezza del giacimento preistorico, tra i più importanti al mondo.
“Il mio Ente prende l’impegno fin da subito a convocare un tavolo di lavoro tra Regione, Parco, Provincia, Comune, Università, Soprintendenza Archeologica della Puglia e Ministero per i Beni Culturali e le Attività Turistiche” ha ribadito Pinto “ai lavori, ovviamente, non dovranno mancare il Centro Studi Paglicci e il Coordinamento Amici di Paglicci che, per quanto si voglia dire, sono la vera spina nel fianco delle istituzioni. Può dare fastidio a qualcuno la loro intraprendenza e la loro voglia di lottare, ma dobbiamo ringraziare questi ragazzi di Rignano se oggi stiamo qui a parlare di emergenza fondi a Grotta Paglicci e della necessità di aprire il Museo a Rignano, che potrebbe offrire loro, sotto la guida necessaria della Soprintendenza pugliese e dell’Università senese, opportunità occupazionali derivanti dall’incremento turistico e ricettivoª.
E non è tutto. Pinto ha anche chiesto ai proprietari di Grotta Paglicci, i fratelli Bramante, di donare il bene al Ministero per i Beni Culturali, perchè si possa mettere gli Enti pubblici nella condizione di poter finanziare le ricerche e la messa in sicurezza del bene. Sembra un paradosso, ma il sito preistorico, unico al mondo, resta ad oggi di proprietà privata.
Disponibili a finanziare gli scavi anche la Provincia di Foggia e la Regione Puglia, rappresentati rispettivamente dagli assessori provinciali Antonio Angelillis e Giuseppe De Leonardis e dal delegato dell’assessorato regionale al diritto alla studio Antonio Del Vecchio.
Anche il Parco, secondo quanto riferito in aula dall’ing. Bisceglia, sta facendo la sua, cercando di affidare ai ricercatori senesi parte dei 750.000 euro rivenienti da un fondo Pis per la musealizzazione virtuale di Paglicci.
Grande disponibilità anche dal Comune di Rignano, che seppur non potrà finanziare gli scavi, come ha riferito l’assessore Nicola Saracino, dovrà attivarsi per sollecitare gli Enti superiori a mettere mano ai fondi disponibili.
Ritornando alla Comunità Montana, Pinto ha annunciato un finanziamento ad hoc per gli scavi già dal 2007 ed ha chiesto ai ricercatori dell’Università di Siena di fare in modo che da tali fondi venga fuori un congruo ritorno d’immagine per Rignano, il Gargano e l’Italia intera.
Per finire, nella sua lunga relazione l’archeologa Ronchitelli ha annunciato una scoperta eccezionale, quella della tana di una iena probabilmente di età neanderthaliana. L’animale, che stanziò per diverso periodo nell’antro (durante una delle tanti fasi di crollo del cosiddetto Riparo Esterno), si cibò di vari quadrupedi, tra cui il Bos Primigenius e il Cervo. Probabilmente aveva anche dei cuccioli. Quasi in contemporanea vi era in zona la presenza dell’Homo di Neanderthal, così come testimonia il ritrovamento di utensili in selce. “Si spera negli anni futuri di portare alla luce resti di ominidi” ha commentato Ronchitelli “che in grotta vivevano fin dal Paleolitico Inferiore. Per questo ci vogliono ancora lunghi anni di ricerca e scavi, che non potranno esserci se non ci saranno finanziamenti a disposizione“.