In ricordo di Michele Piemontese, geometra, costruttore, innovatore e filantropo

“Mi piace immaginare mio fratello ora in Paradiso a condividere con la sorellina e con i fratelli Franco e Matteo, sotto lo sguardo di mamma e papà, la gioia della Patria Celeste”

Michele Piemontese

Il sedici novembre mio fratello Michele avrebbe compiuto ottantaquattro anni. E’ volato in cielo il sei settembre scorso, dopo una lunga malattia. Io non sono riuscita ad accompagnarlo nella sua ultima dimora terrena, ma i miei familiari mi hanno mandato delle foto. Ho potuto notare che vicino a lui, in chiesa, c’era il quadro della Madonna della Luce, che in inizio novena per la festività del 15 settembre, era stato calato giù dalla parete, dove si trova tutto l’anno. Mio fratello era molto devoto della Madonna della Luce. E tutti abbiamo pensato che la Madre Celeste gli abbia e ci abbia voluto fare un dono chiamandolo in Paradiso il primo giorno della Novena e non facendolo, quindi, soffrire più nel corpo. Evitando così anche di far soffrire tutte le persone care che lo vedevano in quello stato. Mio fratello era anche molto devoto della Madonna del Carmelo, protettrice dei muratori. Nel giorno della ricorrenza di tale festività né lui né gli operai lavoravano, proprio per onorare la Madonna. Il veder soffrire una persona cara non può paragonarsi al dolore che si avverte per il distacco e il vuoto che ne consegue. L’ultima volta che ho visto mio fratello è stata in occasione della mia andata a Foggia, nel maggio del 2017. Era a casa, seduto in poltrona, con una vestaglia tartan a quadri grandi scozzesi rosso e nero di elegante foggia. Nonostante le evidenti non buone condizioni di salute, Michele è apparso reattivo, si presentava elegante, bello, con lo sguardo vivo e partecipativo. Chiedeva notizie di tutta la mia famiglia, di mio marito, dei mie figli, delle nuore e dei miei nipoti. E’ emerso anche qualcosa sulla sua situazione economica, rispetto ai tempi in cui le cose andavano bene. Ha dato la colpa solo a se stesso. Ma noi tutti sappiamo che non è così’.

Mio fratello , dopo la quinta elementare non ha continuato gli studi. Ha incominciato a lavorare prima al fianco di mio padre e di mio nonno Francesco, imparando tutti i segreti del mestiere e poi è diventato autonomo. Nonostante il lavoro quotidiano, la sera si vestiva elegantemente e direi anche in modo ricercato e o andava a scuola serale o al cinema. Nessuno avrebbe detto che mio fratello facesse il muratore. Aveva un’eleganza, una bellezza e un modo di fare da farlo competere con gli studenti del posto. Al di là dell’eleganza mio fratello aveva una generosità d’animo, un modo di porsi che volergli bene e perdonargli anche qualche piccola mancanza veniva facile.

Ricordo che al ritorno dal cinema, a volte, si fermava nella cameretta di noi donne e ci raccontava la trama del film. Poi ci dava la buonanotte, ma lui rimaneva sveglio a leggere.

Mio fratello, pur non studiando, amava la lettura di ogni tipo. E ogni occasione era buona per dedicarsi alla lettura, che gli piaceva.
Il lavoro da muratore non era proprio nelle aspettative dei miei genitori e di mio fratello stesso. Gli anni sessanta erano quelli del desiderio di elevarsi in tutti i sensi.

Michele provò ad andare in Francia, dove lavoravano lo zio e i cugini, ma dopo tre mesi tornò. In casa si respirava cultura e sapere, tutti eravamo impegnati. E anche mio fratello riprese a studiare. Trovò delle difficoltà, non di apprendimento, ma di tipo psicologico, visto che in classe gli studenti erano tutti molto più giovani. Incoraggiato da mio padre e da tutta la famiglia . Michele non si è perso d’animo ed è riuscito a diplomarsi da geometra. Alla sua bellezza, alla sua eleganza ora si aggiungevavo anche la conoscenza e il sapere. Era veramente il “ lord” come lo chiamava mio padre. Alla sua bella figura estetica corrispondeva nel suo animo una grande voglia di rendere ancora più bella e più moderna Mattinata. Michele incominciò a costruire nella zona Chicco. Quello che nel corso degli anni è riuscito a realizzare è sotto gli occhi di tutti. Ha dato lavoro a professionisti affermati, a falegnami storici, a elettricisti, a fabbri, a idraulici, a muratori, a pittori. Ha fatto vivere in modo decoroso tante famiglie di Mattinata e dei paesi vicini.
Erano gli anni in cui tanti mariti, padri stavano in Germania a lavorare. Quando tornavano in estate a Mattinata vedevano le costruzioni che papà ,grazie alla
dedizione , all’impegno, alle conoscenze e alle competenze del figlio geometra, realizzava. Per andare incontro alle richieste dei vari Giovanni, Matteo, Giuseppe , Francesco e altri, compreso me, anticipò quello che ora viene chiamato”rent to buy” .Il rent to buy è un nuovo tipo di contratto, introdotto nel nostro ordinamento dal Decreto Sblocca Italia( D.L.133/2014 convertito in legge 164/2014), prendendo esempio dal diritto anglossassone e praticato in Gran Bretagna , in America, introdotto in Italia nel 2008 da un immobiliarista veneto, che tiene conferenze in tutta Italia. Mio fratello lo introdusse molti anni prima a Mattinata, dando la possibilità a tanti mattinatesi di diventare proprietari di appartamenti moderni, senza rivolgersi alle varie banche. Io vivo lontano da Mattinata. Quando vado tanti mi salutano.

Qualcuno si avvicina e mi parla di mio fratello, della sua generosità, della sua gentilezza, della sua galanteria, del suo essere una brava persona.
Mio fratello era anche un bravo ballerino. Quando erano nell’età giovanile spesso nel giro di poche ore lui e Franco organizzavano una serata di ballo a casa, in via Chicco. Naturalmente lo facevano per poter stare in compagnia di belle ragazze. Io ragazzina non avevo modo di constatare la leggerezza nel ballo dei miei fratelli. Quando mi sono sposata cinquanta anni fa mio fratello mi invitò a ballare un valzer. Allora Michele era abbastanza robusto e un po’ appesantito nell’aspetto. Mi aspettavo quindi di danzare con una persona impacciata nei movimenti. Invece no, mi conduceva nel valzer con leggerezza. Mi piace immaginare mio fratello ora in Paradiso a condividere con la sorellina e con i fratelli Franco e Matteo, sotto lo sguardo di mamma e papà, la gioia della Patria Celeste.

Mattia Carmela Piemontese
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