Il commovente ricordo di Giuseppe Cassese al Mattinatese dell’Anno 2023
La memoria resta un dovere categorico che colora di umanità la gioia dello stare insieme e di sentirsi forza attrattiva del bene comune
Il volto dei genitori che, sul palco, hanno ritirato il Premio alla memoria di Mattinatese dell’anno 2023 del figlio Giuseppe Cassese, regista, resta l’immagine forse più evocativa della manifestazione alla sua terza edizione.
Espressioni contrite, che trasudano dolore e sofferenza per il figlio, prematuramente scomparso, che hanno coinvolto il pubblico, fino a sprigionare commozione, per travolgere momenti, intrisi di gioia e di spensieratezza.
Quasi un risveglio per comprendere il mistero dell’uomo e del suo tempo in una sorta di sfida che interpella ognuno di noi poiché, improvvisamente, il viso sorridente di Giuseppe con i capelli biondi ed il tratto gentile è diventato, per pochi minuti, protagonista di una platea attenta e solidale a quei genitori, legati indissolubilmente alla memoria “del mio tesoro“, come sussurrato dalla mamma.
Quasi che l’evento abbia aggregato attorno a questo figlio prediletto i migliori sentimenti che caratterizzano l’identità di un popolo, cui far scaturire da un tesoro nascosto gli insegnamenti più appropriati a una società, in affanno per i suoi rapidi cambiamenti.
Allora, la memoria resta un dovere categorico che colora di umanità la gioia dello stare insieme e di sentirsi forza attrattiva del bene comune.
Una vicenda che, a dir il vero, si lega a quella della memoria del giovane attore teatrale Matteo Latino, anch’egli scomparso prematuramente, un autentico innovatore del teatro sperimentale, la cui sorella ha consegnato il premio ai coniugi Cassese.
Un comune destino che testimonia una catechesi sull’esistenza, sulle domande ultime, ma anche il fulcro di un pensiero che una serata estiva ha voluto far condividere.
Parole e pensieri dunque richiamate dall’oblio per tenere insieme il filo del tempo, facendo emergere l’anima di un talento che può ispirare i nostri comportamenti.
È la cultura della speranza che non si conforma alle mode, superficiali e passeggere, piuttosto è la spinta a superare la frenesia dell’oggi per consolidare la civiltà della memoria.
Il Mattinatese dell’anno 2023, alla memoria di Giuseppe Cassese, ci aiuterà in questa sfida.
Michele di Bari