Dopo il “no” del Tribunale del riesame che non ha concesso la facoltà d’uso (richiesta dai proprietari e gestori del ristorante) confermando così il sequestro della struttura “il Porto S.r.l.“, monta l’angoscia tra i dipendenti della mega struttura ricettiva.
I lavoratori non vogliono piombare in un incubo senza fine, in quanto sostengono di non avere colpe di quanto accaduto. “Aiutateci“, dicono alle istituzioni, in testa il sindaco di Mattinata Roberto Prencipe e il prefetti di Foggia.
Gridano aiuto i 45 operai, tra barman, camerieri, addetti alla cucina, chef ed altri, tutti a casa da oltre un mese e in preda alla più cupa disperazione.
La struttura è sotto sequestro da oltre 40 giorni, da quando furono apposti i sigilli dai carabinieri del Noe in seguito al provvedimento della magistratura foggiana. L’area interessata, secondo la Procura, ha deturpato in modo profondo il fianco della collina. L’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, ha fatto piuttosto “rumore” a Mattinata.
La Procura ritiene che tra progetto, presentato nel 2005 ed interventi, cioè fra quello che era il piano di lavoro e ciò che è stato poi il risultato, la differenza sia enorme. In seguito al 13 ottobre, giorno del sequestro, i legali sia dei gestori del ristorante che dei proprietari hanno presentato dei ricorsi, tutti però bocciati dal tribunale del Riesame.
Bocciature che hanno finito per acuire ancor più lo sconforto dei dipendenti, che speravano molto nella immediata ripresa dell’attività lavorativa sull’onda di quanto accaduto al resort “La Casa ed il Mare”.
L’altra struttura, incantevole tra l’altro, sempre in zona Agnuli era stata prima sequestrata (a giugno scorso dopo l’intervento dei Noe) e successivamente riaperta, proprio grazie al Riesame che aveva, dietro regolare ricorso dei proprietari, concesso la facoltà d’uso del resort, un vero e proprio angolo di Costa Smeralda sulle rive del Gargano.
Quaranta giorni fa, riposte le ultime cose nelle borse, svuotati gli armadietti personali, i quindici lavoratori (a regime 40) avevano posato per una foto ricordo all’ingresso della struttura.
Francesco Trotta