Marilina Piemontese: i colori del Gargano e l’arte che unisce il Nord e il Sud
- 1 Dicembre 2024
Un vecchio motore trasformato in una scultura ispirata ai colori del Gargano e all’arte di Mondrian
Si parte con i piatti della tradizione di Foggia e di Mattinata, già raccontata nella precedente stagione e custode di nuovi aneddoti
Un territorio così piccolo ma che custodisce una grande ricchezza, tanto da consentire a ‘Un reporter in valigia’ di produrre una nuova stagione di episodi dedicati al #Gargano. Torna la web-serie di viaggi che va a caccia di storia nell’Italia più nascosta con cinque nuove puntate dedicate al promontorio d’Italia. Si parte con i piatti della tradizione di Foggia e di Mattinata, cittadina già raccontata nella precedente stagione e custode di nuovi aneddoti. È stato divertente tornare qua, perché molte persone che avevano visto la precedente stagione sul Gargano mi fermavano per strada. Per me è motivo di orgoglio perché significa che la gente si riconosce in questi racconti e che dunque l’identità del posto è stata rispettata.
Si tratta della prima volta che ‘Un reporter in valigia’ dedicata nuovamente una stagione allo stesso territorio. Il motivo è che tornandoci in vacanza, mi sono reso conto della densità di storie e di ricchezza del Gargano. Da un lato ho avuto occasione di fare tappa in mete che ancora non avevo frequentato, come Foggia e Peschici. Dall’altro è stato bello ritornare nei luoghi già visitati e notare come sono cambiati, mentre la bellezza è rimasta immutata.
Come guardare i nuovi episodi?
Ogni sabato pomeriggio ne viene caricato uno nuovo. Basta visitare il profilo Instagram @unreporterinvaligia o la pagina Facebook ‘Un reporter in valigia’. Mentre sul canale YouTube è possibile trovare altre stagioni della web-serie dedicate all’estero, già trasmesse in tv su Teleromagna e TR24.
Cos’è ‘Un reporter in valigia’?
La web-serie a metà tra il documentario e il blog di viaggio, è il frutto del racconto in prima persona del video-reporter Mirco Paganelli che, mentre viaggia, dialoga con lo spettatore unendo approfondimenti storico-culturali a impressioni sul posto e interviste agli abitanti. Ogni video è girato e montato da lui stesso. “Il mio progetto è un documentario che usa un linguaggio facilmente fruibile dal pubblico dei social-network, ma che non perde di vista la qualità e l’accuratezza dei contenuti”, spiega Paganelli.