Reperti degli scavi spariti dal Museo di Mattinata
Prestati per mostre e mai restituiti. La rabbia dei mattinatesi
Non sono bastati i contatti informali del Comune con i funzionari della Soprintendenza archeologica. Il materiale archeologico, partito per mostre temporanee, fino ad oggi non ha fatto ancora ritorno a Mattinata. Si tratta dei beni di Monte Saraceno e di Monte Sacro, siti entrambi situati in territorio mattinatese.
Durante le diverse campagne di scavo i reperti rinvenuti erano stati portati e depositati nel museo della cittadina garganica. In più di un’occasione, su iniziativa della Soprintendenza, alcuni di essi sono stati portati in giro per l’Italia per particolari avvenimenti. Come previsto sono state stipulate le polizze assicurative e prese tutte le cautele per il trasporto. Ma non c’è stata alla fine la restituzione di quanto prestato.
´Ora se è vero che in base alla legge questi reperti appartengono sempre allo Stato è altrettanto vero che su di essi vi è comunque una titolarità morale della comunità locale nel cui territorio sono stati ritrovatiª, affermano i mattinatesi che, a conoscenza della questione, si sentono scippati di beni che sentono propri.
Il primo episodio risale al 1993. Allora, precisamente il sette di luglio, una delle sculture protostoriche di Monte Saraceno fu prelevata dal museo: la stele con testa abbozzata, tipica espressione della civiltà dauna e risalente al VIII secolo avanti Cristo, era stata portata in Romagna, a Comacchio, per una mostra organizzata da quel Comune, dal Ministero dei beni culturali e dalle Soprintendenze della Basilicata e della Romagna. Nel settembre dell’anno successivo la mostra chiuse i battenti ma di quella scultura nessuna notizia. Sono passati più di dodici anni e gli enti che hanno ricevuto il prestito non hanno restituito niente al museo di Mattinata. Nel 1995, poi, a Bari ci fu una importante mostra su Federico II. L’imperatore svevo probabilmente fu legato all’abbazia benedettina di Monte Sacro e fu in rapporto di conoscenza con l’abate Gregorio X. Da Mattinata in quella occasione, con dispiego anche di forze dell’ordine, partirono ben undici pezzi dell’abbazia. Uno di essi, il bel frammento lapideo con motivi circolari a intreccio in pietra locale, non ha però fatto ritorno nel deposito del museo mattinatese. Pare che addirittura si sia ´smarritoª o che si sia ´rottoª, a seguito di una caduta.
Ma la cosa è avvolta nel mistero e nessuno fino ad oggi ha sentito il dovere di dare spiegazioni in merito nè risultano pagamenti di indennizzi.
Un altro episodio di prestito senza restituzione avvenne nel 1998. Nove importanti reperti ritrovati a Monte Sacro furono prelevati dal museo mattinatese e portati al museo del Territorio di Foggia. Il più pregevole era il capitello a stampella con monaco reggivirgulti. Ma anche di questo monaco e dei virgulti da lui retti non c’è più traccia. Che fine ha fatto?
A essere chiamati in causa per dare una definitiva risposta a questi interrogativi sono gli enti che hanno ottenuto il prestito e gli enti preposti alla tutela di tali beni e che pure hanno sempre autorizzato lo spostamento momentaneo.
Francesco Bisceglia