Quell’antico frantoio trasformato in studio d’arte

E i turisti settembrini vanno a lezione di molitura

La chiamano l’estate settembrina o se volete l’estate degli stranieri, di quei turisti cioè che preferiscono arrivare da questa parti quando la gran calura dei mesi estivi si è attenuata e più piacevole è trascorrere un periodo di tranquillo relax. Una opportunità anche per andare in giro alla scoperta di quelle bellezze naturali che il Gargano offre a piene mani, dei tanti riferimenti culturali architettonici ma anche enogastronomici.

La lista è ricca e varia. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Fra questa si evidenzia una proposta che per tanti versi esce dal contesto per così dire ordinario per la sua originalità. Un corso didattico in ceramica. Ma non di quelli altisonanti di tipo accademico, ma al contrario più efficace e accattivante di ordine pratico, a tu per tu con la creta da modellare. Un modo indubbiamente coinvolgente per dare un contenuto speciale alle vacanze. Anche perché le lezioni si svolgono in un ambiente a dir poco singolare e affascinante al di fuori delle ambientazioni spesso anche singolari tanto amate dagli artisti. Non dunque un’aula, ma un frantoio e neppure di quelli moderni con le macchine tirate a lucido, bensì un tappeto antico di quelli catalogati come “ipogei” scavati a mano cioè all’interno della roccia da cavamonti detti “foggiari” che modellavano la grotta incavata. Degli autentici reperti archeologici. Ne sono rimasti pochi ormai la gran parte trasformati per altri usi.

Con loro è andata via una parte importante e caratteristica della millenaria civiltà contadina. I superstiti sono ormai da considerare preziosi cimeli che solo la passione e il sentimento dei proprietari hanno salvato dalla distruzione. Come quello riadattato a studio d’arte. Artefice di tanto originale progetto è Michele De Filippo, conosciuto come il “pittore del Gargano”, un artista mattinatese a tutto tondo che ha messo a frutto le sue qualità di artista di valore, la passione per l’insegnamento (è docente di arte nelle scuole statali), e l’amore per la cultura garganica. Un mix molto apprezzato dagli stranieri che frequentano il frantoio-laboratorio, scavato nel costone che da Mattinata si innalza verso il Gargano, in località Ombratico immerso tra gli ulivi secolari. Tutto è rimasto come il tempo ha stratificato: dalle macine in pietra, alle presse, alla specifica utensileria.

Un ambiente di grande suggestione impregnato d’antico e vivificato dall’arte che De Filippo fa zampillare come sorgiva e alla quale i turisti-apprendisti si accostano estasiati. Un modo tangibile e alto per contribuire a valorizzare il turismo fuori stagione e lasciare nel cuore e nelle mani degli apprendisti scultori uno speciale souvenir di Mattinata, del Gargano.

 


Mic. Ap.
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