Pronto il piano antincendi del Parco Nazionale del Gargano

Stanziati dei fondi alle associazione di volontari secondo un criterio diverso rispetto al passato

Il Parco Nazionale del Gargano, in vista della imminente stagione estiva sta lavorando su più fronti per attrezzarsi contro la piaga dei piromani. La prima fase del piano riguarda “l’ascolto” in tutto il territorio, il presidente Giandiego Gatta è in tour per confrontarsi con le associazioni di protezione civile dislocate sul Gargano e per raccogliere suggerimenti validi a perfezionare la macchina d’intervento del Parco.

La settimana prossima l’ente Parco bandirà l’assegnazione di fondi alle associazione di volontari, seguendo però un criterio di premialità diverso rispetto al passato: non si terrà conto del numero degli incendi spenti, bensì di quelli scongiurati. Quindi zero incendi, più fondi. Proprio nei giorni scorsi Gatta ha incontrato tre associazioni di San Marco in Lamis, questo conferma la volontà dell’ente di coinvolgere tutti perchè per avere successo, bisogna fare squadra e responsabilizzare il più possibile la popolazione del promontorio.

Accanto alla fase di “ascolto” degli “attori” del territorio, il Parco del Gargano ha intrapreso quella progettuale con l’approvazione del Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. Tale documento quando verrà approvato dal Ministero dell’Ambiente andrà poi a Bari, alla Regione Puglia, cui spetta la competenza finale. Pertanto quello stilato dal Parco è un contributo che verrà recepito ed inglobato in quello regionale.

Il Parco Nazionale del Gargano ha previsto con il piano contro gli incendi boschivi:

  • interventi selvicolturali per il recupero dei boschi percorsi dal fuoco, volti al ripristino delle potenzialità naturali delle biocenosi interessate, tenendo conto del livello di degrado indotto dal tipo e dall’intensità dell’incendio e in funzione delle caratteristiche dell’ambiente;
  • interventi nei soprassuoli di latifoglie, ed in quelli molto degradati, con rinfoltimento a integrazione della rinnovazione naturale, mediante piantagione (o semina) delle specie componenti il soprassuolo e di specie diverse;
  • cure colturali sulla rinnovazione, perché la ricostituzione della copertura vegetale non si esaurisce con la piantagione, in quanto nei primi anni dopo l’impianto vi è necessità di contrastare la concorrenza di erbe e arbusti circostanti le piantine messe a dimora.
Parco Nazionale del Gargano
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