“Premeture Guidaleschi poesie 1975-2019”, in libreria il volume che raccoglie la gran parte dell’opera poetica di Francesco Granatiero

Edito da Aguaplano Libri di Perugia

L’editore Aguaplano Libri di Perugia manda in libreria il volume che raccoglie la gran parte dell’opera poetica di Francesco Granatiero, “Premeture Guidaleschi poesie 1975-2019”. E’ la produzione poetica di Granatiero nel dialetto garganico di Monte Sant’Angelo – Mattinata: quasi mezzo secolo di parole salvate, sia in poesia sia attraverso il costante lavoro di lessicografo. Dagli esordi di All’acchjitte alle recenti prove di Spòreve e Varde (edito sempre da “Aguaplano”, prestigiosa casa editrice umbra diretta da Raffaele Marciano, anch’egli originario di Mattinata), completate da una ricca selezione di inediti, il libro ripercorre le tappe di questo autore raffinato. Francesco Granatiero è una delle voci più autorevoli della poesia dialettale in Italia: nato a Mattinata nel 1949, dal 1972 vive a Torino, dove ha lavorato come medico tra il capoluogo piemontese e l’ospedale di Rivoli. Vincitore del Premio Internazionale Europa in Versi 2016, Granatiero è presente nelle più importanti antologie poetiche dialettali, italiane e straniere, ed è anche saggista, filologo e linguista, fra i massimi esperti di dialetti alto-meridionali. Autore di numerose pubblicazioni poetiche, ha scritto un monumentale vocabolario dei dialetti garganici nel 2012.

I più importanti critici letterari hanno studiato la sua poesia, tra cui Giovanni Tesio, Franco Brevini, Giacinto Spagnoletti, Donatella Bisutti, Pietro Gibellini e Franco Loi. Quasi mezzo secolo di parola poetica, dunque, con testi d’occasione, interviste, recensioni, che testimoniano la straordinaria portata culturale ed emozionale di Granatiero, significata da alcuni saggi di Giovanni Tesio, pubblicati nel volume, che sottolineano, da un lato, l’evoluzione della sua poesia, dall’altro la sua potente originalità e novità nel panorama poetico dialettale in Italia. Si può partire da una considerazione, mutuata dallo stesso Granatiero: “Il dialetto di Mattinata- Monte Sant’Angelo, come tanti altri dialetti, è in continuo fermento, in piena evoluzione o involuzione: impoverimento lessicale, alterazioni fonologiche, semplificazioni analogiche…e molti esempi potrebbero essere fatti a evidenziare il carattere fortemente instabile della parlata, la sua condizione di transizione”.

Metapoesia, metafilologia più che opportune per dare un senso alla scrittura dialettale in poesia, che si rivela, in taluni casi, inutile esercizio, come ben sa lo studioso Granatiero, alle prese con la poesia dialettale di ogni remoto luogo della nostra penisola, soprattutto se non legato al confronto con l’alterità della scrittura poetica ( e qui Granatiero rivela i suoi modelli dialettali come Belli, Di Giacomo, Pierro Dell’arco, Guerra, Marin ed i suoi crediti: Saba, Sbarbaro, Cardarelli, Valeri, Betocchi…). “Il poeta, ha sottolineato Granatiero, adopera le parole della terra, quelle dei suoi morti che sono diventati terra, per scrivere le sue poesie di terra, ma non sa a chi dirle, perché comportano lo scandalo di un’esistenza incomprensibile, la vergogna dell’offesa, il pudore del proprio mondo sconfessato e inconfessabile”.

Francesco Bisceglia
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