“Passéte”, il nuovo libro di Francesco Granatiero

Un capolavoro della poesia dialettale meridionale. Sabato 15 marzo la presentazione a Mattinata

Nella poesia di Francesco Granatiero Mattinata non è presente solo per motivi anagrafici o in maniera occasionale, per qualche sbiadito ricordo da cartolina o, come per molti, per un gradito soggiorno in una terra ridente, con tutto il fascino del mediterraneo. Granatiero, che vi è nato nel 1949, vi ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza, a contatto con la dura fatica dei campi, si porta dentro il nostro paese da quarant’anni, da quando cioè studio, lavoro, vicende della vita glielo hanno sottratto.

Dalla lontananza (e dalla memoria)” dice Giovanni Tesio nella intensa ed elegantissima postfazione al nuovo libro edito da Interlinea di Novara, nella prestigiosa collana Lyra, “Granatiero ha estratto le vibrazioni di un tempo bambino, l’asprezza e il mistero di un rituale arcaico, di fatica e di magia. Nel correlativo di un paesaggio di grotte e di dirupi ha incontrato ansia e segreto, solitudine e tremore. Crepacci, strapiombi, tane, antri, ricetti, caverne, voragini, inghiottitoi, che conservano gli arcani di una civiltà primordiale. La storia di un paesaggio drammatico e dolce, aspro e materno, cuoio duro di una terra di pietre e di radici, di muricce e di ulivi storti al vento. Tutto il contrario di un’arte come fuga dall’emozione personale“.

Per Granatiero Mattinata è il paese segreto e solare portato nel cuore in ogni attimo della vita, la “voce altrove”, la “vòuce annatavanne” (di Sc˙erzele, Spoglia, ma anche delle altre opere), quella che ha il timbro della madre perduta in tenera età, del padre che ha aiutato nei campi fin da piccolo, e ora della sorella tragicamente scomparsa, a cui l’ultimo libro, come già Bbommine (Asfodeli e Bambino) è dedicato: alla sorella Rosa Anna e a suo marito Michele, che “Di là di qua hanno occhi / perchè Nicola imbrocchi / la strada, Raffaella / torni gioiosa e bella, // Alex al primo passo / ci sorrida dal basso / stringendo tra le dita / il senso della vita”.

Mattinata – e Monte Sant’Angelo, con cui la nostra cittadina condivide la parlata – è presente in ogni verso, in ogni parola, in ogni sillaba, in ogni fonema dei libri di Granatiero, perchè tutte le sue opere o riguardano lo studio del suo dialetto o lo utilizzano come lingua per esprimere la poesia che nasce dalla voragine interiore, dal vortice vertiginoso delle profonde trasformazioni che hanno interessato Mattinata – come il resto del Sud, l’Italia e il mondo – nel Novecento.

Per questo Mattinata, la sua Pro Loco, il Comune e il Consorzio Matinum hanno sentito il dovere – che speriamo non si esaurisca con questa manifestazione – di organizzare la presentazione del libro, che avverrà sabato 15 marzo alle ore 18, nell’accogliente sala dell’Hotel Apeneste.

La presentazione verrà introdotta dal saluto di Domenico Cofano, ordinario di letteratura italiana presso l’Ateneo di Foggia e proseguirà con la relazione del critico e narratore e saggista Sergio D’Amaro, noto al grande pubblico per due libri sulla vita e l’opera di Carlo Levi, e con l’intervento del rinomato critico Salvatore Ritrovato, professore di letteratura italiana presso l’Università di Urbino, esperto del Cinque e Seicento letterario, oltre che della ricerca poetica contemporanea. Alla manifestazione sarà ovviamente presente anche il poeta Francesco Granatiero, che interpreterà i testi poetici evidenziati dai due critici.

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