Parco del Gargano ed Agraria insieme contro la ”Processionaria”

”E’ un problema da affrontare in tempi rapidi e con il giusto supporto tecnico-scientifico”

Dopo l’ordinanza presidenziale notificata ai suoi 18 Comuni, il Parco Nazionale del Gargano sigla un’intesa con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Foggia per intervenire concretamente e contrastare il fenomeno della Processionaria del Pino che sta pericolosamente attaccando un ricco patrimonio di biodiversità rappresentato dalle pinete del Gargano.

“E’ un problema da affrontare in tempi rapidi e con il giusto supporto tecnico-scientifico –spiega il presidente del Parco del Gargano Stefano Pecorella- ecco perché ci siamo rivolti all’Università con la quale abbiamo più volte lavorato per importanti progetti di ricerca, come quello recente sui funghi”.

Sarà proprio il Dipartimento di Agraria, diretto da Agostino Sevi, a fornire al Parco le linee guida che stabiliranno i criteri di intervento sugli alberi infestati presenti all’interno del Parco Nazionale del Gargano. Nel contempo la stessa Università effettuerà un monitoraggio nell’arco dell’anno per studiare l’evoluzione del fenomeno.

“E’ opportuno identificare e circoscrivere le aree attualmente attaccate – dichiara Salvatore Germinara, il ricercatore UniFG direttamente coinvolto nella valutazione di questo preoccupante fenomeno-  predisporre gli interventi immediati più adeguati ed al contempo monitorare la dinamica della popolazione del lepidottero, da qui alla fine della prossima estate, in modo da rendere più efficace il complesso delle azioni di contrasto e contenerne la diffusione. Trattandosi di un’area Parco, i mezzi da adottare debbono essere di tipo biologico, ovvero del tutto compatibili con la salvaguardia della biodiversità e della salute dell’uomo. La prontezza di un’azione rapida e pressoché immediata potrà costituire un fattore chiave per attenuare la pericolosità dell’attacco”.

“Quest’anno l’infestazione da Processionaria – aggiunge Pecorella-  si sta presentando in forma più aggressiva per via delle temperature miti. Il nostro obiettivo è quello di intervenire entro la fine del mese di febbraio prima che le larve scendano in processione (di qui il nome)  fino al terreno per trasformarsi in crisalide. Intendiamo, inoltre, fornire delle linee guida agli enti locali, perché possano realizzare i loro interventi coerentemente con i principi dell’area protetta, evitando metodi o processi inutili o addirittura potenzialmente dannosi per la salute umana”.

Ottenute le linee guida dall’Università, il Parco interverrà immediatamente nei Comuni più colpiti che hanno risposto tempestivamente all’ordinanza fornendo dettagli sull’entità del fenomeno. Dall’interazione fra Ente Parco ed Università di Foggia si profila un’altra importante collaborazione estremamente utile al territorio.

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