“Nel Parco nessun abuso”

Gatta respinge le accuse “di presunta inerzia” avanzate da Rifondazione

Ritengo l’interrogazione parlamentare degli esponenti di Rifondazione Comunista assolutamente strumentale, capziosa, fuorviante. Infatti i parlamentari comunisti ben sanno che il Parco è prossimo ad attuare gli abbattimenti degli abusi, e di tanto ha già dato ampia notizia alla stampa. Con questa interrogazione tentano di annoverare a se stessi il merito degli ormai prossimi abbattimenti che invece sono già stati oggetto di determinazione unanime da parte degli attuali organi direttivi dell’Ente Parco“.

Il Presidente dell’area protetta Giandiego Gatta respinge al mittente le accuse lanciate da tre parlamentari di Rifondazione Comunista circa una presunta inerzia dei vertici del Parco sull’avvio del Piano di abbattimento degli abusivi edilizi in area protetta finanziato dal Ministero dell’Ambiente. “Il ritardo della fase operativa è stato determinato dall’intervenuta nuova legislazione in materia di lavori pubblici forniture e servizi, la quale ha reso necessario provvedere alla rettifica della convenzione a suo tempo approvata” spiega ancora Gatta.
A tal proposito l’Ente fa presente che la prossima settimana sarà pubblicato il bando di gara per individuare la ditta che effettuerà materialmente gli abbattimenti.

Circa la paventata eventualità avanzata dai parlamentari comunisti che il Parco intenda sanare gli abusi, stoppando così il piano abbattimenti, attraverso i PIRT – Piani integrati di Recupero Territoriale – l’Ufficio Tecnico dell’Ente Parco replica e fa presente “che non è così. L’Ente non intende con i Pirt bloccare la procedura di cui sopra, perchè i Pirt sono strumenti introdotti dal PUTT/P approvato quest’ultimo dalla Regione Puglia nel dicembre del 2000. Nello specifico essi sono piani di recupero volti a riqualificare e risanare dal punto di vista ambientale aree particolarmente colpite dal fenomeno dell’abusivismo edilizio. Nel caso del Parco Nazionale del Gargano trattasi di un’area denominata Torre Mileto i cui abusi (circa 3 o 4 mila) rinvengono da oltre 30, 40 anni fa, quando il Parco era ancora di lì da venire. Inoltre va sottolineato che i Pirt tendono a recuperare gli insediamenti abusivi, attraverso la riqualificazione sia urbanistica che ambientale, creando condizioni di sostenibilità nelle aree interessate, sia di carattere sanitarie che di servizi (vedi verde pubblico, parcheggi, ect)“.

Per quando riguarda il Piano del Parco, Rifondazione Comunista chiede al Ministro a che punto è l’iter per l’approvazione “visto che avviato ormai da tre anni non è stato ancora concluso“.

Gatta risponde: “Quanto al Piano del Parco questo ente ha già avviato una fitta attività di sessioni con categorie produttive, enti locali, mondo associazionistico, al fine di addivenire ad un piano il più possibile vicino alle esigenze e alle aspettative delle popolazioni residenti, per evitare una perniciosa frattura tra Parco e abitanti del Gargano. Infatti non sono poche le doglianze espresse all’Ente Parco da parte di numerosi enti e associazioni che ritengono la bozza del Piano assolutamente distante e addirittura lesiva delle prospettive di sviluppo, naturalmente eco-sostenibile, del territorio“.

A tal proposito va sottolineato che in Italia su 22 parchi nazionali, uno solo, il Parco delle Dolomiti bellunesi, è dotato del relativo piano, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Va rimarcato che conta un’ottantina di abitanti, mentre quello del Gargano è a forte antropizzazione. Su 120 mila ettari vivono ben 200 mila persone. Ragione questa che spiega il perchè sia impresa ardua conciliare le esigenze della tutela ambientale con quelle legate allo sviluppo socio-economico delle popolazioni.

A tal proposito il sindaco di Peschici Franco Tavaglione, vicepresidente dell’ente, chiosa: “E’ strano che Rifondazione Comunista si ricordi solo oggi del Piano del Parco, e non lo abbia fatto durante la precedente gestione, a guida di un diessino. Tanto attivismo è sospetto. E poi perchè proprio il Parco del Gargano e non uno dei tantissimi altri parchi ancora privi del Piano? Mi sembra strano che si voglia puntare il dito contro un Parco che quest’anno è risultato primo in Italia su tanti versanti e che è la prova provata della validità di un progetto culturale finalizzato a contemperare la salvaguardia dell’ambiente con la valorizzazione e promozione del territorio“.

(tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno)

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