Monte e la via Francigena

Via all’iter procedurale d’inserimento nel patrimonio Unesco

Non si sono sbottonati molto, ma in compenso hanno platealmente apprezzato tutto ciò che hanno visitato: dalla tomba di Rotari al centro storico del rione Junno, dal convento delle clarisse al Santuario di San Michele, per concludere al Castello Svevo-Angioino-Aragonese, dove hanno consumato un pranzo a buffet.

I cinquanta delegati della Commissione Nazionale Italiana dell’Unesco (che dà pareri e formula raccomandazioni al Governo Italiano ed alle Pubbliche Amministrazioni in relazione all’elaborazione e alla valutazione dei programmi UNESCO), accompagnati dal responsabile Unesco di San Severo Benito Mundi, hanno lasciato Monte Sant’Angelo con il sorriso sulla bocca al termine della giornata di ispezione.
E la sensazione che la prova sia stata, ad ogni buon conto, superata dalla città dell’Arcangelo, pur in assenza di dichiarazioni ufficiali, è stata avvertita da chiunque abbia avuto a che fare con loro. Come l’assessore alla cultura del comune di Monte Sant’Angelo Felice Scirpoli, che ha svolto la funzione di ìCiceroneî per tutta la giornata. ´Sì, erano entusiasti. Certo non potevano sbilanciarsi più di tanto…ª.

Dunque l’idea che la Via francigena possa entrare a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco, non pare più tanto peregrina. Un contributo arriverà anche del comitato scientifico (Padre Mario Villani, Marco Trotta e Raffaele Cera) della Comunità Montana del Gargano, sorto proprio allo scopo di valorizzare la Via Sacra Langobardorum, con riferimento appunto alla Via Francigena.
Valorizzazione che passa proprio attraverso appunto l’inserimento della vecchia strada, tra le più note vie di pellegrinaggio, nella lista dei patrimoni dell’umanità.
La Via Francigena del Gargano potrebbe diventare il 44∞ sito in compagnia dei Sassi di Matera, di Assisi di Villa d’Este a Tivoli, del centro storico di San Gimignano, di Castel del Monte, dei Trulli di Alberobello, del centro storico di Urbino, solo per citarne alcuni.
Ed in caso di esito positivo, per il Gargano si tratterebbe del primo sito di marca Unesco. Un traguardo che proietterebbe la Montagna del Sole verso una dimensione internazionale, sul versante turistico.

Francigena, o Francisca, è la più nota tra le vie di pellegrinaggio frequentate dai pellegrini diretti alle tombe dei santi Pietro e Paolo a Roma. Con la diffusione del culto di San Michele Arcangelo in età tardo-antica, divenne la strada più importante del Gargano per i flussi dei pellegrini provenienti dalle regioni poste a settentrione del promontorio. S’insinuava nella porta occidentale del Gargano, la Valle di Stignano e, proseguendo lungo l’attuale statale 272 attraversava San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e terminava il suo corso a Monte Sant’Angelo.

Francesco Trotta
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