A Mattinata fa caldo come in estate: 28 gradi e afa, la gente va ancora a mare
- 28 Settembre 2023
Tutto merito di un anticiclone nord africano che si è espanso fino all’Europa centro-orientale
Mancherà alla comunità la sua disincantata amicizia, il suo cuore grande che donava a chicchessia nel segno del sorriso che sapeva coinvolgere anche i lontani
Michele De Vita non è stato soltanto un mattinatese, ma un ragazzo, un adolescente, un giovane, un uomo che è vissuto ora in famiglia ora in comunità, sperimentando la gioia e le sofferenze che l’esistenza riserva ad ognuno.
Ma è stato soprattutto la coscienza, che, allorquando incrociava lo sguardo di ognuno, provocava uno stringente dialogo ed un serrato confronto con la cittadinanza, che gli ha voluto bene, perché in tanti si sono adoperati per il suo benessere.
Per Michele non fu facile superare i suoi ritmi e le sue abitudini, dopo il lungo periodo trascorso in comunità.
Ci pensarono, tra tutti, la famiglia, i compianti Salvatore Del Giudice e Anna Ruggiero, e successivamente l’assistente sociale Vincenzo Prencipe che discretamente si prodigarono perché Michele si integrasse nel tessuto sociale, diventando l’amico di tutti che, in qualsiasi ora, si incontrava su Corso Matino.
E non c’era crocicchio, in cui non lo vedevi infervorarsi per la sua squadra del cuore il “Foggia“, che costituiva l’obiettivo e la meta delle giornate trascorse all’aperto.
Mancherà alla comunità la sua disincantata amicizia, il suo cuore grande che donava a chicchessia nel segno del sorriso che sapeva coinvolgere anche i lontani.
Lui, che si sentiva lontano, era invece l’uomo del buon vicinato e della felicità che soleva condividere negli attimi in cui si scambiava qualche parola.
Lui, che si sentiva spesso non accolto, era diventato il simbolo dell’accoglienza per quel suo modo spensierato di affrontare la vita.
In tal senso, Michele è stato la coscienza di tutti perché Lui, disinteressato a tutto ciò che attrae l’uomo contemporaneo, riusciva a far porre domande ed interrogativi sul destino di ognuno.
Su questo crinale, a ben guardare, si è snodata la sua esistenza che, attraverso porte girevoli, ha saggiato estasi e tristezza, non venendo mai meno però la sua “verve“, il suo tratto caratteriale gioviale e, specialmente, la determinazione di sentirsi pienamente integrato nella società.
Il resto è storia recente, cui la famiglia ed una schiera di tanti amici hanno contribuito alla buona vita del compianto Michele.
Michele dunque non è stato una meteora che ha lasciato tracce evanescenti, ma l’uomo che ha saputo conquistare il cuore di tutti.
E non c’è alcun dubbio che anche in Cielo conquisterà tutti!
Ai suoi familiari e agli amici resterà per sempre il suo ricordo in benedizione.