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- 8 Novembre 2024
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Nuova udienza pubblica, per la trattazione nel merito del ricorso, fissata al 27 febbraio 2014
Sull’appalto della mensa scolastica il Tribunale amministrativo regionale ha accolto l’istanza cautelare della ditta esclusa e conseguentemente sospeso i provvedimenti comunali impugnati. Sempre il Tar ha fissato all’udienza pubblica del 27 febbraio 2014 la trattazione nel merito del ricorso.
Dal Comune garganico l’appalto per il servizio di preparazione, trasporto e somministrazione dei pasti per gli alunni della scuola materna impegnati in attività didattiche con tempo prolungato nelle sedi di Giorgi e Coppa della Madonna era stato affidato per gli anni 2013/2014 e 2014/2015 alla ditta R.I.Dal., con sede in Foggia, che aveva offerto il ribasso del 12,51% sul prezzo posto a base di gara di € 4,50 per singolo pasto da somministrare. L’importo presuntivo del contratto per la durata dei due anni scolastici è stato, per un numero complessivo di 32.500 pasti, di 127.952 euro.
In relazione alle norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia, al fine di tutelare il diritto di eventuali soggetti affetti da intolleranza permanente al glutine o da altre sostanze certificate dal medico curante, che dovessero frequentare la mensa scolastica, vi era nel bando di gara una clausola di impegno della ditta aggiudicataria di somministrare anche pasti senza glutine o senza altre sostanze intolleranti. E la ditta Cir Food per aver omesso questa clausola per i celiaci era stata esclusa dalla gara.
Con l’ordinanza il Tar Puglia ha accolto il ricorso della Cir Food contro il Comune, e nei confronti della ditta Ri.Dal., per l’annullamento – previa sospensione dell’efficacia – del provvedimento di esclusione dalla procedura aperta indetta dal Comune di Mattinata per la concessione in appalto del servizio di somministrazione pasti nonché l’annullamento o decadenza o inefficacia del contratto, stipulato tra le parti anche nelle more del giudizio, con riserva, nel caso di impossibilità del subentro nel servizio, di chiedere tutela risarcitoria per i danni subiti.
Per i giudici del Tar “le tabelle dietetiche allegate al capitolato d’appalto, indicanti i pasti da somministrare settimanalmente, paiono prima facie suscettibili di trarre in inganno i concorrenti in quanto, non contenendo alcun riferimento agli alimenti per celiaci, possono indurre a ritenerne non doverosa la preparazione”.