“Una conquista fuori menù” di Felicia Kingsley: il romanzo più gustoso dell’anno
- 12 Dicembre 2024
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Dal 1939 la collezione di questo raffinato speziale ha trovato spazio all’interno della farmacia, mettendo in sicurezza reperti archeologici, etnografici, storici e folkloristici del Gargano
Dopo un trentennio, la soluzione vivamente auspicata dallo speziale Matteo Sansone e fatta propria dai figli la compianta Pasquina, Peppino, don Carlo e Maria diviene realtà: il 12 agosto 2022 la famiglia Sansone ha donato, per atto pubblico, allo Stato Italiano i beni archeologici della collezione vincolata, dichiarata di eccezionale interesse artistico, storico e archeologico che consta di n. 2533 reperti archeologici.
Si è concretizzata, in tal modo, la volontà del compianto dott. Matteo Sansone, lo speziale di Mattinata, archeologo per passione e farmacista per necessità, come amava definirsi, di collocare la sua collezione nell’omonimo museo.
Dal 1939 la collezione di questo raffinato speziale ha trovato spazio all’interno della farmacia, mettendo in sicurezza reperti archeologici, etnografici, storici e folkloristici del Gargano, in particolare di Mattinata e di Monte Sant’Angelo, e rendendo più chiaro il percorso storico, delle tradizioni e della memoria per comprendere l’uomo che ha abitato soprattutto la parte settentrionale della Puglia.
La convergente posizione della famiglia Sansone, del Ministero della cultura e del Comune di Mattinata, che ha assicurato la concessione in uso alla Direzione regionale musei della struttura museale esistente, ha consentito di conseguire questo obiettivo.
Oltre ai reperti archeologici provenienti dalla necropoli dell’insediamento daunio di Monte Saraceno in Mattinata, le stele daune, i vasi dauni e appuli e gli utensili litici sono le tracce più evidenti di una popolazione che addirittura ha visto la presenza “commerciale“ “etrusca“ nei territori garganici.
Nella collezione Sansone si intravede anche un itinerario di fede per la presenza di statue appartenenti ai presepi del ‘700: una vera e propria iconografia della Natività che svela la fede e la spiritualità dell’uomo.
Non è mancato nello sguardo attento dello speziale la ricerca di statue in gesso ed in alabastro raffiguranti San Michele Arcangelo provenienti da Monte Sant’Angelo, sua città natale, dove nell’omonima grotta l’Arcangelo Michele è apparso nell’anno 490 d.C .
Marcel Proust diceva che “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’ avere nuovi occhi“.
Una collezione dunque che sarà guardata con nuovi occhi e che racchiude un arco di migliaia di anni di storia garganica, a partire dall’era precristiana, e si arricchisce di elementi che illustrano la fede delle comunità, prevalentemente a vocazione agricola.
Nel museo esistente che recherà il nome Museo Archeologico Nazionale di Mattinata “Matteo Sansone “, la collezione davvero può diventare patrimonio collettivo che certamente concorrerà alla crescita ed allo sviluppo di Mattinata.
In un’epoca in cui nell’uomo si sta affievolendo il senso dello “stupore“ perché lo spazio digitale annichilisce il tempo e toglie nitidezza allo sguardo ed all’ammirazione di ciò che ci circonda, la collezione Sansone può aiutare a colmare questo vuoto perché come diceva Chesterton “il mondo perirà non per mancanza di meraviglie , ma per mancanza di meraviglia“.
Mancherà al visitatore il fascino della farmacia, singolare e speciale per il connubio tra farmaci e reperti, ma la mostra permanente della collezione nel museo, è indubitabilmente un atto di lungimiranza da parte del Ministero della cultura e del comune di Mattinata.