Addio a Michele Piemontese, storico imprenditore edile di Mattinata
- 22 Marzo 2023
Tra le tante opere realizzate, non può non annoverarsi il restauro della chiesa Santa Maria della Luce, realizzato nel 1990, con la...
Sito italiano d’interesse artitico-culturale al secondo posto per degrado
Grande risultato per l’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo che in seguito alla partecipazione al bando Storico-Artistico-Culturale 2008 emanato da Fondazione per il sud, si è vista approvare, con un finanziamento complessivo di Ä 650.000.
Tale iniziativa prevede la realizzazione di interventi di restauro e valorizzazione della Basilica di Santa Maria di Siponto e dell’area archeologica antistante l’edificio sacro. In particolare, le principali direttive su cui si articola l’intervento sono: il restauro dei mosaici e del materiale lapideo, nonchè la manutenzione dell’area archeologica; la valorizzazione del sito attraverso un miglioramento della sua fruibilità e la realizzazione di un’attività promozionale; la creazione di nuove opportunità lavorative, con inserimento di soggetti svantaggiati nell’ambito di una cooperativa di guide professionali; la creazione, nell’ambito delle scuole di Manfredonia, di laboratori di mosaico e specifici progetti didattici tesi allo studio e alla realizzazione di opere musive; la realizzazione, col contributo dell’Assessorato al Turismo della Provincia di Foggia e l’Azienda di promozione turistica di Foggia, di una manifestazione di portata nazionale in cui verranno presentati al pubblico i risultati del restauro dei mosaici e della valorizzazione del sito.
Secondo un’inchiesta condotta di recente da un quotidiano nazionale, l’area di Santa Maria di Siponto sarebbe, tra i siti italiani d’interesse artitico-culturale, al secondo posto per degrado, cattiva fruibilità e mancanza di servizi. Nonostante sia un luogo molto visitato, tuttavia la custodia e l’accoglienza dei visitatori è affidata alla disponibilità e all’abnegazione di un volontario. Il complesso è situato al centro di una vasta area archeologica in cui sono presenti numerosi beni artistici e monumentali. Negli anni Novanta si prefigurò l’ipotesi d’inserire gli interventi di restauro e valorizzazione del’intero complesso nell’ambito di un progetto più ampio, che prevedeva la realizzazione del Parco Archeologico di Siponto, ma non se ne fece nulla per gli alti costi del progetto.