Il ricordo di Don Peppino Prencipe, sacerdote di grande umanità
- 14 Ottobre 2024
Molto amato dalle comunità di Mattinata e dalla frazione di "Macchia", esempio di dedizione e impegno sociale
Sabato 4 luglio 2020 aprirà la “bottega”, in via Vittorio Veneto 1 e sarà un luogo di aggregazione culturale, un laboratorio di idee anche per quanti vogliono avvicinarsi a questo ritrovo sulla pubblica piazza
Sabato prossimo 4 luglio riaprirà a Mattinata, dopo circa 30 anni, la finestra, in via Vittorio Veneto 1, che affaccia su Piazza Roma, dove esattamente 40 anni fa, e per circa un ventennio, “Zia Raffaelina” mostrava alla sua vasta clientela le prelibatezze dolciarie e gastronomiche del suo noto negozio “La Fattoure”.
Negli espositori di un tempo troverà posto la produzione libraria di suo nipote Antonio (Francesco Paolo) Latino, a beneficio di quanti, mattinatesi e ospiti temporanei, fossero interessati alle cose da lui già scritte e a quelle che ha in programma di scrivere.
Perché Libercoli e Cianfrusaglie? Perché i suoi scritti non hanno mai avuto alcuna pretesa letteraria, sono libri forse di scarso valore, libercoli appunto, ma proprio per questo risultano apprezzati e fruiti da un pubblico fatto non di intellettuali, ma dalla gente comune, dal livello culturale più disparato, che si ritrova nelle cose che questo autore scrive.
Per rendere ancora più accattivante la vista di questa vetrina sulla pubblica piazza, nell’interno di questa tipica casa mattinatese, che è anche la casa natale dell’autore, si apre un piccolo spazio iconografico.
Non un museo, né tantomeno un museo etnografico, “assolutamente no”, tiene a ribadire Latino. Non ne ha le caratteristiche e non vuole supplire a compiti già assolti dalla Farmacia Museo degli eredi Sansone e da altre lodevoli iniziative.
Chiarisce una volta per tutte che la sua è una esposizione di cianfrusaglie personali che spaziano dai ricordi di famiglia fino a curiosità varie da lui raccolte o importate negli ultimi anni da sue escursioni al di fuori dei confini nazionali.
Un itinerario che, a partire da alcune foto di suoi antenati e della Mattinata che fu, ci mostra alcuni interessanti documenti originali come l’ultracentenaria carta corredale di sua nonna.
A puro titolo esemplificativo, è possibile ammirare oggettistica d’epoca portata da suo nonno “il Fattore vecchio” nei primi anni ’20 del secolo scorso al termine della sua esperienza migratoria negli Stati Uniti, a curiosità a cavallo tra il sacro e il profano, fino alla balalaika, di provenienza sovietica, che ci trasmette il fascino del Dottor Zivago.
Questo esperimento durerà per tutta l’estate e l’autore, nonché proprietario, esorta a vincere ogni ritrosia e a entrare per una visita: l’ingresso è rigorosamente libero e non c’è niente da acquistare in cambio.
Tutto questo dà un senso al sottotitolo: bottega delle memorie obliate!
“In tanti anni ho raccolto cianfrusaglie, tanto in senso lato che metaforico, accumulate in scatole che appagavano solo il mio piacere e la mia curiosità personale. Una sorta di edonismo troppo a lungo represso. Oggi ho la possibilità, non so ancora per quanto tempo, di renderle fruibili se non a tutti, almeno alla maggioranza fornendo un itinerario tra il logico e l’illogico. L’ho definita bottega perché, e spero di riuscire, vorrei fare di questo splendido affaccio su Mattinata un luogo di aggregazione culturale, un laboratorio di idee anche per quanti vogliono avvicinarsi a questo ritrovo sulla pubblica piazza”.