Le considerazioni dell’ex consigliere Giuseppe Aulisa

Riceviamo e pubblichiamo integralmente comunicato stampa

Nella serata di sabato l’ex sindaco di Mattinata teneva un pubblico comizio per spiegare le motivazioni delle sue dimissioni. Un appuntamento dovuto, in quanto la democrazia impone ad ogni attore politico di esporre le proprie ragioni affinchè la cittadinanza possa maturare delle valutazioni serene. Un appuntamento utile anche al sottoscritto per avere una ricostruzione, seppur di parte, di alcuni fatti rispetto ai quali sono stato mero spettatore. Un appuntamento dovuto, dicevo. A patto di non incorrere in cadute di stile che non siano giustificabili dalla tensione elettro – elettoralistica. Su tutte il riferimento agli operatori turistici.
Rispondo per la parte che mi riguarda, ovviamente.

Ripercorrerò le ragioni del mio progressivo distacco e svolgerò le mie riflessioni sul concetto di pietà elettorale.

A marzo 2010  il popolo mattinatese premia la nostra coalizione. Ci accingiamo al governo del paese.
Ad aprile dello stesso anno cominciano a maturare i primi dissapori. Il Pd mattinatese porta in Consiglio Comunale 6 componenti su un totale di 11 complessivi (la maggioranza assoluta) e si avvia dunque a diventare il perno del processo di rinnovamento invocato in campagna elettorale. Un processo di cui può proficuamente farsi interprete se capace di mettere a sistema le qualità di quanti lo rappresentano in Consiglio Comunale con quelle della sua ampia base. In sede di conferimento delle deleghe assessorili e consiliari agli altri partner della coalizione vengono attribuiti lavori pubblici, bilancio ed ambiente. Al Pd (partito di maggioranza assoluta) vanno servizi sociali e poco altro (cultura, sport e agricoltura). Qualcuno lamenta l’assenza di logiche collegiali e soprattutto il mancato rispetto dei principi di competenza e merito ai fini della scelta. Altri ritengono svilito il ruolo del Pd mattinatese. Qualcuno lascia il partito. In quella sede per la prima volta viene sollevato il problema del segretario, unito da vincolo di parentela con il Sindaco e quindi tendenzialmente di parte.

Nonostante sia in disaccordo con la linea maturata, continuo il mio percorso all’interno del Pd mattinatese e dell’amministrazione. Cerco di creare fermento intorno al mio partito affinchè trovi gli stimoli per assurgere al ruolo di fulcro propositivo dell’agire amministrativo. Immagino una struttura divisa in comparti ciascuno dei quali sia deputato all’analisi di una differente tematica: dal bilancio ai servizi sociali, dall’ambiente al turismo, fino ad arrivare all’urbanistica. Ciò allo scopo di incentivare la partecipazione collettiva alla vita amministrativa e favorire la crescita di un nuovo gruppo dirigente. Provo a caratterizzarmi per un movimentismo che mi porta a rappresentarlo anche al di fuori della sede locale.

Organizzo la stagione estiva 2011 ed il Premio Faraglioni dello stesso anno. Provo a caratterizzare la rassegna all’insegna del recupero delle tradizioni e della cultura popolare, con risultati apprezzabili.
Ad inizio 2012 organizzo la stagione teatrale “Mediteatro”. Obbiettivo: recuperare spazi di socialità e momenti di incontro attraverso la condivisione del patrimonio culturale comune. Si esibiscono tra gli altri: James Senese, Pietra Montecorvino ed Eugenio Bennato. Inutile dire che è un successo.

Nella primavera dello stesso anno vengo messo al corrente da alcuni gruppi che si sono esibiti all’interno del cartellone estivo 2011 che l’agenzia di Manfredonia che ha curato il programma degli eventi non ha onorato gli impegni finanziari assunti nei loro confronti. Viene richiesto un incontro sul Comune, di cui mi faccio promotore e a cui partecipo insieme all’ex Sindaco e ai rappresentanti di diversi gruppi tra cui il Complesso Bandistico di Mattinata. In quella sede prendo le loro difese e ribadisco che nel loro atteggiamento non rivedo alcuna forma di faziosità ma la sola volontà, espressa con grande misura e correttezza, di un legittimo chiarimento. Chi ha partecipato a quella riunione ne conosce gli esiti.

A giugno 2012 vengo convocato sul Comune. Mi viene chiesto di occuparmi della stagione estiva 2012. Rispondo che il mio impegno è condizionato alla possibilità di poter decidere in autonomia le associazioni di cui avvalermi per imbastire il programma (nel caso di specie avrei gradito circondarmi di Ethnica, Circolo Oasis ed Etnomusicantes nella persona di Lorenzo Vaira) e alla non riconferma dell’incarico all’agenzia di Manfredonia di cui sopra, per via della gestione finanziaria a mio giudizio poco efficiente. Nonostante le mie perplessità il Sindaco, in maniera assolutamente legittima, riconferma l’incarico ed io, coerentemente, mi chiamo fuori dall’organizzazione.

A luglio 2012 prendo parte come semplice consigliere comunale alla presentazione della nuova fatica letteraria di Francesco Granatiero. Nonostante l’appuntamento fosse da tempo programmato, mancano le sedie e l’impianto audio. Il giorno successivo con un post su facebook richiamo gli organizzatori del programma ad una maggiore attenzione. Il richiamo urta la sensibilità di qualcuno. Continuano a raffreddarsi i rapporti con l’amministrazione.

Da ottobre a fine dicembre 2012 sono in Inghilterra. Al mio ritorno la situazione amministrativa è rimasta immutata.

A marzo 2013 giunge una deliberazione della Corte dei Conti che profila una situazione di grave difficoltà finanziaria per il nostro Comune. Una deliberazione che sanziona anche l’atteggiamento dell’amministrazione in carica. Vengo a conoscenza della nota della Corte dei Conti e del relativo piano di rientro 3 giorni prima della data fissata per il Consiglio Comunale, circostanza quest’ultima che mi impedisce di formulare per tempo proposte e suggerimenti utili per superare l’impasse.

Visti i rapporti di freddezza con l’amministrazione, affido le mie riflessioni ad una nota. In data 16/04/2013 esce un mio comunicato sull’argomento in cui richiedo l’implementazione di una ordinata attività di programmazione, la revisione delle modalità di attribuzione dei compensi per gli incarichi di natura collaborativa riparametrandoli al raggiungimento degli obiettivi, una più celere predisposizione del rendiconto di gestione ed una condivisione della problematica con tutte le componenti consiliari dotate di professionalità sulla materia. Nel 2013 il rendiconto di gestione verrà effettivamente approvato con largo anticipo.

Le mie parole, misurate e di buon senso (vi invito a rileggere il comunicato), danno la stura ad un vespaio di polemiche. E non solo.

In data 06/05/2013 esce un comunicato del circolo PDL di Mattinata che riserva parole di apprezzamento nei confronti del mio comunicato.

In data 07/05/2013, onde evitare che il senso delle mie proposte venga svilito e che in giro mi si possa dare del venduto, esco con un comunicato in cui, pur ringraziando la sezione locale del partito di centrodestra per l’apprezzamento manifestato pubblicamente verso le mie parole, desidero prendere le distanze da eventuali e potenziali strumentalizzazioni.

In data 20/06/2013 esco con un nuovo comunicato. Tema: il turismo. Chiedo tra le altre cose di rivedere le modalità di spesa della tassa di soggiorno, destinando le risorse ad interventi strutturali e mirati (tra cui il corso di inglese che qualche mese dopo verrà effettivamente attivato), di gestire le risorse in maniera collegiale con gli operatori turistici e di migliorare l’attività di programmazione. In tale sede per la prima volta faccio cenno alla necessità di utilizzare la fiscalità di vantaggio per promuovere interventi di riqualificazione del tessuto urbano ed economico (tema che riprenderò in Consiglio Comunale nell’autunno dello stesso anno). I toni utilizzati sono misurati all’inverosimile, onde evitare che qualcuno abbia a risentirsene.

Nella seduta consiliare del 24/07/2013 presento due emendamenti sul regolamento relativo alla rateizzazione dei debiti tributari. Solo uno dei due viene accolto. In data 27/07/2013, con un mio successivo comunicato, spiego alla cittadinanza la ratio sottesa ad entrambe le proposte.

In data 04/11/2013 con una nuova nota, comunico l’interruzione della mia esperienza all’interno del Pd mattinatese, determinata dalla riconferma alla sua guida del precedente segretario. Nel comunicato traccio la figura del Pd che vorrei, un Pd aperto e plurale. Lo faccio misurando anche le virgole. Concludo le mie riflessioni con un sincero augurio al partito affinchè possa assomigliare sempre più al prototipo descritto. Conseguentemente e coerentemente rimetto le mie deleghe consiliari, essendomi state attribuite, queste ultime, in quanto rappresentante del Partito Democratico.

Nei giorni successivi protocollo tre proposte di deliberazione:
a. esenzione seconda rata Imu per gli immobili concessi in comodato gratuito a parenti in linea retta entro il primo grado;
b. esenzione Tarsu per l’imprenditoria giovanile, per dare ossigeno all’economia e sostegno alla categoria più colpita dalla crisi;
c. applicazione ai bed and breakfast della tariffa Tarsu prevista per le utenze domestiche, per garantire equità e misura al prelievo tributario.

Con comunicato datato 18/11/2013 spiego alla cittadinanza le tre proposte e la ratio sottesa a ciascuna di esse.

In data 29/11/2013 viene celebrato il Consiglio Comunale avente all’ordine del giorno le mie proposte. Ad esse ne aggiungo una nuova, per la quale domando la trattazione all’unanimità in quanto non compare fra gli obbietti all’ordine del giorno. Con essa chiedo la proroga del termine di pagamento della Cosap per consentire a diversi esercizi commerciali colpiti da avviso di accertamento, per via di una distrazione assolutamente scusabile, di vedersi annullato l’atto impositivo. Nonostante nessuna proposta venisse approvata e a più riprese venissi apostrofato come populista, il mio atteggiamento rimane corretto fino alla fine dei lavori consiliari. Non muovo alcuna accusa all’amministrazione né colpevolizzo quanti hanno votato contro.

A dicembre 2013 la proposta sulla Cosap viene ripresa in Giunta ed approvata senza rendere alcun merito al sottoscritto nella relativa deliberazione.

E veniamo ai giorni nostri. Apprendo a fine gennaio delle fibrillazioni che investono la maggioranza. Pur essendosi da tempo consumata una frattura con l’amministrazione, rimango defilato evitando di buttare benzina sul fuoco e mantenendo una posizione di assoluto distacco rispetto agli eventi. Nella prima decade di febbraio vengono revocate due deleghe assessorili. Da quel momento mancano i presupposti numerici per il prosieguo della legislatura. Le elezioni rappresentano l’unica valvola di sfogo per assicurare un governo stabile al paese, sia esso di continuità con l’ultima amministrazione sia esso differente.

In data 10/02/2014 con un mio comunicato esprimo queste considerazioni, lasciando sottendere che il Sindaco farebbe bene a dimettersi, per evitare uno stillicidio che a livello umano non mi sento di avallare. Tant’è che concludo la nota richiamando il rispetto alla persona quale valore fondante di un qualsiasi confronto politico e la necessità di separare l’ambito personale dalle valutazioni politiche. Come conseguenza delle mie parole nei giorni successivi anziché marciare sulle macerie dell’ex Sindaco o abbandonarmi a scene di giubilo non esprimo mezza considerazione nè in privato né sui social network né in sede di presentazione di un Movimento politico.

Veniamo quindi al richiamo alla pietas cristiana usata dal Pd, che evidentemente deve far parte di una tensione biblica che si è inteso seguire, poi culminata con l’episodio – a parti invertite – di Abramo e del sacrificio di suo figlio Isacco.

Alle scorse elezioni, le prime a cui prendevo parte come candidato, ho preso 106 voti. Il numero sufficiente ad essere “ampiamente” eletto. Non mi risulta, salvo smentite, alcuna previsione legislativa e/o regolamentare che subordini l’esercizio del diritto di parola al peso elettorale, né che i voti siano l’unità di misura del profilo di una persona.

Quanto al contesto in cui è maturato il mio risultato elettorale (ma guarda un po’ di cosa mi tocca parlare!) esso è frutto della stima di cittadini che hanno creduto nelle mie capacità. Là dove non era possibile arrivare con le mie forze ho fatto leva sul mio entourage familiare – mio padre e mia madre – che mi hanno introdotto in alcuni contesti col garbo e la correttezza che tutto il paese – a prescindere dall’appartenenza politica – riconosce loro da molto prima delle precedenti elezioni e ben oltre le prossime. Lo stesso garbo e correttezza con cui, diversamente da tanti altri, hanno evitato di insistere allorquando il voto fosse già stato promesso a qualche altro candidato. Lo stesso garbo e correttezza con cui hanno seguito ed apprezzato il mio cammino politico ed amministrativo, senza incorrere in manifestazioni rancorose ed apprezzamenti pubblici poco felici, per non dire altro. Lo stesso garbo e correttezza che mi rendono fiero delle mie origini.

Ove le prossime vicende elettorali ci vedano contrapposti, il sottoscritto sarà sempre un avversario politico corretto e leale nei toni e nei modi, non un nemico rancoroso e privo di stile.

Giuseppe Aulisa
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