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- 14 Novembre 2024
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Il ”maestro” Matteo Guerra sfida le insidie del vernacolo
La Compagnia Teatrale l’Airone, nell’ambito del cartellone degli eventi estivi Mattinata c’è, presenterà nelle serate di martedì 2 e mercoledì 3 agosto 2005, con inizio alle ore 21:00, due atti unici del maestro Matteo Guerra.
Entrambe le commedie, sono già state proposte ai mattinatesi nello scorso mese di giugno, in un tre-serate che ha fatto sempre registrato il pienone.
Di qui l’idea degli amministratori di riproporre anche ai turisti le fatiche dei nostri commedianti, nonostante le palesi difficoltà di ricezione di una rappresentazione in vernacolo.
Ma sicuramente i nostri bravi attori sapranno incantare e deliziare anche loro, strappando il giusto plauso.
Anche questa volta le commedie saranno presentate nel suggestivo piazzale del Palazzo Mantuano, decisamente prestante allo scopo.
´Il menù prevede due piattiª – commenta lo chef Matteo Guerra – ´il primo (‘I ‘ccecèrchie) a base di cicerchie, tratto da una credenza popolare, secondo cui chi mangia cicerchie vede doppio; il secondo (La Madonne ‘la Scecaunìje) tratto da un racconto popolare garganico. Pur essendo due storie completamente diverseª – continua lo stesso ideatore – ´esse sono accomunate dal tema del matrimonio, sviscerato nei suoi molteplici aspetti: da quello sacramentale a quello del rapporto di fiducia fra marito e moglie, ma soprattutto caratterizzate dal tradimento, momento doloroso per tutti i rapporti coniugali, ma risolto, dalla credulità nella prima storia, dall’intervento divino nella seconda. Più musicale e con più spunti comici, ne ‘I ‘ccecèrchie, il canto e la risata la fanno da padrone; più lirica e poetica, di rilevante spessore letterario, La Madonne ‘la Scecaunìje è una poesia recitata, un esperimento: che il pubblico inizi ad apprezzare il dramma, ed è anche una sfida tra i ragazzi della Compagnia ed il dramma stessoª.
Mescolando sapientemente ingredienti semplici, messi generosamente a disposizione dalla nostra terra, come la parlata dialettale, l’ascolto della saggezza contadina, la ricerca del divino, Matteo Guerra ci ha regalato questo lavoro, che è un fremito di passione, un atto d’amore per la sue gente, un brivido per i palati sopraffini.