La decisione del Governo di scogliere il Consiglio comunale mattinatese

Si è in attesa adesso del Decreto del Presidente della Repubblica con le motivazioni del provvedimento

Il Governo ha deciso lo scioglimento del Consiglio comunale di Mattinata per condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Decadono quindi Sindaco, Giunta e Consiglio comunale e la gestione del Comune sarà affidata ad una commissione straordinaria, composta da tre funzionari dello Stato. Il disciolto consiglio comunale della cittadina garganica era stato eletto nel maggio 2014 ( a seguito dello scioglimento anticipato della precedente consiliatura) ed era composto dal Sindaco Michele Prencipe e dai Consiglieri Pasquale Arena, Libero Armiento, Michelina Armillotta, Rosa Pia Ciccone, Raffaele d’Apolito, Roberto Martino, Angelo Perna, Michele Piemontese, Lucio Roberto Prencipe, Raffaele Prencipe, Valentina Ricucci e Angelo Totaro.

La gestione straordinaria del Comune di Mattinata durerà 18 mesi, prorogabili di ulteriori 6 mesi. Il Comune dalla scorsa primavera era stato fatto oggetto di approfondite verifiche antimafia da parte del Ministero dell’Interno. Il Prefetto di Foggia, su delega del Ministro, aveva inviato il 24 maggio 2017 una commissione d’accesso perché vagliasse gli atti comunali allo scopo di accertare la presenza o meno di infiltrazioni o condizionamenti criminali. La commissione, composta dal viceprefetto Daniela Lupo, dal tenente colonnello dei Carabinieri Pierpaolo Mason e dal capitano della Guardia di Finanza Francesco Salanitro, ha lavorato per sei mesi. Gli accertamenti effettuati dalla commissione d’accesso sono poi passati sul tavolo del Prefetto di Foggia, Massimo Mariani.

Come prevede la normativa in materia, il Prefetto, sulla base di quanto verificato dalla commissione, ha inviato, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza integrato dal Procuratore della Repubblica e dal Procuratore distrettuale Antimafia, una relazione al Ministero dell’Interno con la proposta di sciogliere l’assise mattinatese. In questi giorni era attesa la decisione del Consiglio dei ministri e appunto nell’ultima riunione tenuta ieri è stato deliberato lo scioglimento del Comune, su proposta del Ministro Minniti. Ciò evidentemente perché per il Governo il quadro delineato dalle verifiche effettuate ha denotato la sussistenza di quegli elementi univoci, concreti e rilevanti richiesti dalla normativa atti a dimostrare la sussistenza di forme di condizionamento degli amministratori tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione degli organi elettivi e da compromettere il buon andamento e l’imparzialità dell’Ente comunale. Sullo Sfondo della valutazione governativa l’accertata diffusione sul territorio della criminalità organizzata e, dall’altro, le precarie condizioni di funzionalità dell’ente in conseguenza del condizionamento criminale.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno del 17-03-18
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