Marilina Piemontese: i colori del Gargano e l’arte che unisce il Nord e il Sud
- 1 Dicembre 2024
Un vecchio motore trasformato in una scultura ispirata ai colori del Gargano e all’arte di Mondrian
Il cinquantaquattrenne ingegnere mattinatese con la passione dei libri e della scrittura
“Invitati a nozze”. E’ il titolo del romanzo di Francesco A. Troiano. Il cinquantaquattrenne ingegnere mattinatese ha la passione dei libri e della scrittura. Questo sua prima opera narrativa “ufficiale”, dopo la ventennale pubblicazione di “papiri”, ossia le composizioni in rima di carattere ludico-celebrativo, eco dei romani “fescennini”, è pubblicata dall’editore “Lampi di stampa” ed è diffusa nelle librerie di tutta l’Italia e in quelle on line.
“Invitati a nozze” nasce dalla rimeditazione approfondita a posteriori, in senso umoristico o passato per tale, sulle innumerevoli discussioni tra amici e conoscenti, nel giorno di una immaginaria, ma non troppo, celebrazione nuziale di Mattinata, o di una altro qualsiasi paese delle nostre parti, intorno ai più disparati argomenti (dallo sport, alla filosofia, agli stili di vita, alle rimembranze scolastiche e non, ecc.). Di dette amene chiacchierate spesso falsamente forbite ed importanti, piene di accenti polemici, di digressioni ‘a prescindere’, di divagazioni metafisiche, di rimembranze… cioè di tutto quello che si può cucinare a brodo dibattimentale nella pentola del nostro intelletto, viene colto da Troiano, che non a caso potrebbe essere ribattezzato il Carlo Emilio Gadda della Capitanata, l’aspetto più genuino, i lati più propriamente ironici o sarcastici o umoristici o addirittura surreali.
I veri protagonisti del racconto romanzato finiscono con l’essere i pensieri e, soprattutto le parole che i molteplici ‘invitati a nozze’ dispensano senza alcuna economia. La struttura del libro è quella di una serie più o meno concatenata di racconti, ad ognuno dei quali è dato un titolo, che focalizza l’attenzione su quello che vuole rappresentare il ‘nocciolo centrale d’inerzia’ o il ‘baricentro dinamico’ del racconto, oppure “l’enzima, il catalizzatore della reazione espositiva“. Le 430 pagine del romanzo dell’ingegnere-scrittore mattinatese scorrono veloci e lievi e aspettano già un nuovo, sperato appuntamento con la forbita penna dell’autore.