Il Gargano piange Antonio Piccininno
Pecorella: ”Con zì Antonio se ne va un pezzo di storia della nostra terra”
A febbraio avrebbe compiuto 101 anni, ma Antonio Piccininno – lo zì Antonio del Gargano- oggi ha lasciato la sua amata terra con accanto a sé quel tamburello e quelle nacchere che proprio qualche giorno fa ha suonato per l’ultima volta con dei giovani appassionati di musica popolare che gli hanno fatto visita.
Stefano Pecorella e Antonio Piccininno
“Con la morte di zì Antonio, l’ultimo del nucleo storico dei Cantori di Carpino – commenta commosso il Presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella – se ne va un pezzo di storia del Gargano. Sta al nostro impegno tenerla viva , soprattutto tra le nuove generazioni, a cui va in eredità il grande testamento culturale ad opera di uno straordinario interprete dell’arte e della canzone contadina. Come Parco continueremo a promuovere ed a valorizzazione i suoi canti d’amore e le sue famose ninne-nanna che per intere generazioni hanno scandito la vita e i ritmi della civiltà contadina, rappresentata sul palcoscenico con tale grazia e naturale talento da aver indotto anche artisti di fama nazionale come Eugenio Bennato e Teresa De Sio a fare di Piccininno e degli altri Cantori di Carpino un simbolo di avanguardia folk, capace di andare ben oltre i confini del Gargano. Dopo il momento di dolore, bisognerà guardare avanti per intraprendere (con i sindaci, le istituzioni, gli artisti che hanno amato questo personaggio) tutte le iniziative necessarie per assegnare ad Antonio Piccininno, e più in generale agli interpreti della tradizione culturale del Gargano, i giusti e doverosi riconoscimenti.
Ciao Zì Antonio, continua anche da lassù a cantare il nostro Gargano”.