Il “dietro vetro” di Pasquina Basso in mostra

Le sue opere in esposizione a Manfredonia dal 14 al 21 dicembre

Parte domani alle ore 19 la mostra i dipinti di Pasquina Basso raccontano in esposizione a Manfredonia, presso la sede sociale del Gruppo Arte Popolare San Michele, in corso Manfredi nr. 184. La mostra resterà aperta tutti i giorni dalle ore 19 alle 22 fino al 21 dicembre.

Ci pregiamo di allegare un’attenta interpretazione che Franca Amato, interprete delle immagini, offre ai dipinti dell’artista mattinatese, un percorso completo che esalta la carriera artistica della Basso.

´Questa volta Pasquina Basso ci racconta di una città. L’immagine che apre il catalogo è infatti un agglomerato di case dalle forme architettoniche più varie: palazzi contigui stretti e alti a guisa di torri, campanili che svettano, tetti a cupola e a spiovente, altane, finestre e finestrelle, una infinita varietà di colori che anche nello sfondo buio della notte ci rendono l’immagine di una città ricca e serena. Paesaggio e costruzioni ci lasciano anche intendere una serie di strade e stradine, di vicoli e di corti, un mondo strano e affascinante che ci incuriosisce e ci invita ad esplorarlo!

è la città medievale dell’artista che, dopo aver cercato nel mondo delle crociate, dei pellegrinaggi, della corte di Federico Il, ed averlo rappresentato, ora sofferma il suo sguardo sulla vita degli uomini comuni, degli artigiani, degli operai, degli intellettuali o meglio, come dice Le Goff, di quelli che lavorano con la parola e con la mente, di quanti insomma rendono attiva e florida la comunità.

Non più quindi santuari, pellegrini, prue che solcano le onde che dalla Puglia portano ad Oriente, ma la vita quotidiana febbrile dei borghi, delle città, dei casali: un quadro dai contorni netti e precisi. Senza mura, e questo è anomalo nel Medioevo, la sua città non ha bisogno di essere difesa, perchè al primo entrarvi ci si rende conto che vi regnano pace e benessere e cultura. Non ci sono nemici pronti a saccheggiarla. La campagna e il mare sono vicini e non è difficile entrare ed uscire per la pesca e per la caccia dove non ci sono porte e cortine di difesa.

è un mondo senza pericoli, uno spazio quasi familiare in cui la taverna dove si riuniscono gli uomini a bere e a giocare a dadi, le piazze con le bancarelle dove si vende, si compra e si discute liberamente degli affari della città, il forno con la sua animata attività, le donne impegnate nei lavori casalinghi o nell’accudire i malati, la fornitissima bottega dello speziale che ci rassicura sui possibili rimedi, gli studiosi, gli artisti, sono tutti questi, i punti di riferimento della comunità felice su cui l’artista ha fermato il suo pennello.

Non ha un nome o una precisa collocazione geografica, è una città meridionale immaginaria e immaginata da Pasquina Basso che continua a condurre la sua ricerca artistica nell’affascinante mondo medievale fermando la Sua attenzione sulle figure più caratteristiche e significative: i mercanti, gli artigiani, le donne, i monaci, gli intellettuali, gli artisti.

L’angelo in copertina invita un ragazzo con dolcezza e consapevolezza a varcare la soglia di questa città. Anche noi con lui possiamo farlo, per curiosare nei vicoli, nelle case, nelle chiese e incontrare quel mondo complesso in cui la civiltà araba e quella cristiana nel nostro meridione si sono incontrate.

Franca Amato

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