“Una conquista fuori menù” di Felicia Kingsley: il romanzo più gustoso dell’anno
- 12 Dicembre 2024
Un’altra irresistibile storia romantica, divertente e piena di emozioni dell’autrice più letta in Italia
L’allenatore rossonero intervistato dalla nostra redazione
Allora mister Ricucci, non ci venga a dire che questa con il Castriotta Manfredonia sarà una partita come tutte le altre… Sono tanti i motivi per cui la partita è divenuta una sorta di ìderby eccellenteî. Per esempio, gli ex da una parte e l’altra sono tanti: le motivazioni non mancheranno, anzi, avrà sicuramente lavorato per addolcire gli animi di qualcuno…
Sicuramente è un derby molto sentito. Per fare una bella gara ci siamo preparati per migliore dei modi, cioè mentalmente, senza tanti bollori. Il tutto allo scopo di divertire il numeroso pubblico che sicuramente verrà ad assisterci.
Crede che il pubblico si farà sentire sugli spalti? Anzi, crede che ci sarà, visto che questo è uno dei problemi che attanagliano le società dilettantistiche dall’avvento delle Pay per View?
Le Pay per View sono una piaga per il calcio dilettantistico, ma noi speriamo che per l’occasione il pubblico presente sarà il nostro dodicesimo giocatore in campo.
Due vittorie, entrambe in casa contro le ultime, altrettante sconfitte e 7 pareggi, per un totale di 13 punti in classifica. Crede che manchi qualcosa al bottino oppure può ritenersi soddisfatto?
La classifica dice 13 punti e per il momento ci dobbiamo accontentare, ma in futuro speriamo di vincere di più e pareggiare meno all’unico scopo di raggiungere in anticipo il nostro obiettivo dichiarato, e cioè la salvezza!
Qual’è alla vigilia di questo importante incontro (e non solo per la classifica!) lo stato di forma dei suoi? Crede che un eventuale pareggio possa ritenersi prezioso contro questo Castriotta, che anche quest’anno lotterà per le zone alte della classifica cercando di conquistare quella promozione che l’anno scorso gli è sfuggita solo nel finale di campionato?
Ci giocheremo la partita con la più quotata Castriotta cercando il risultato positivo ma soprattutto accettando qualsiasi risultato del campo.
Appunto, l’anno scorso… Successe che nel primo incontro disputato all’Agnuli il Castriotta s’impose per 1-0, con un gol siglato nel finale da Ciociola, quando la gara, nervosa sin dalle prime battute e con pochi spunti di gioco interessanti, era diventato un ìcombattimentoî. Alla fine il taccuino dell’arbitro ha registrato 5 espulsioni, tra cui la sua, che nel disperato tentativo di calmare gli animi di alcuni esagitati ìlottatoriî si è visto invitato dal direttore di gara ad allentarsi dalla panchina.
Mi interessa solo che sia una bella partita di calcio, sperando di accontentare il pubblico sugli spalti, il resto non conta.
E il ritorno? Mancavano solo 4 gare alla fine del campionato ed il Castriotta era proiettato verso un’incredibile scalata in classifica che la distanziava solo 2 punti dalla capolista Nuova Daunia, e con lo scontro diretto ancora da disputare. Il Mattinata aveva già acquisito con largo anticipo la matematica salvezza, e c’era chi scommetteva che eravate andati a Manfredonia solo per dare quattro calci al pallone. Invece… si fece strada una delle leggi più cruente del calcio: ìNon sempre vince il più forteî. Si giocò una gara tesa e intensa e quando arrivò il triplice fischio finale dell’arbitro i rossoneri si aggiudicarono l’incontro col risultato di 2-1. Da quel momento i sipontini non riuscirono più a riprendere la marcia e alla fine del campionato, perdendo anche alcuni scontri diretti con altre concorrenti, finirono quinti in classifica…
E’ storia vecchia e non mi va di commentare la partita dello scorso campionato per svariati motivi…
Il Manfredonia dopo un’ottima partenza ha frenato la propria corsa, ma domenica scorsa ha rifilato ben 4 gol al Barletta. E’ a quota 22 punti, 9 in più del Mattinata e a soli 3 lunghezze dalla vetta della classifica. Cosa o chi toglierebbe a questa squadra per rendere la gara più ìgiocabileî?
No, credo che la gara sarà giocata con obiettivi precisi da entrambe le compagini.
Quest’anno nella consueta bagarre di arrivi e partenze (scambi) tra le due società ìcugineî vi è finito anche Di Carlo, un suo pupillo (ma anche del tecnico Di Mauro che lo lanciò giovanissimo in prima squadra), che dopo tanta corte ed insistenza è riuscito ad accasarsi con i sipontini. Quanto le pesa la sua assenza? Vede qualcuno con le sue caratteristiche tra i giovani che stanno crescendo?
Le capacità di Giulio Di Carlo sono ben note a tutti ed io sarei bugiardo se dicessi che non ci manca. Tanti sono i ragazzi che potranno emularlo, ma con caratteristiche ben diverse.
Appunto i giovani… Qual è lo stato del vivaio rossonero, sempre prolifico di ìottimi giocatoriî ma quasi mai di ìstelleî?
Il discorso piaga sui giovani merita un capitolo a parte che interessa non solo l’U.S. Matinum ma tutte le società minori.
Sul nostro vivaio dico che possiamo essere soddisfatti ma possiamo e dobbiamo impegnarci sempre di più, sia nel favorire la nascita di stelle, ma soprattutto per far diventare i nostri giovani dei buoni cittadini italiani aiutandoli a recuperare alcuni vecchi valori che purtroppo latitano spesso in questa nuova generazione.
Grazie mister e in bocca al lupo!
Grazie a Voi!