I medici mattinatesi insistono: “Quei fumi sono dannosi!”

Dopo le denunce, finalmente domani un incontro a Palazzo Barretta

L’anno scorso un gruppo qualificato di cittadini “fece sentire la sua voce in difesa della salubrità dell’aria”. Erano i medici di Mattinata che “stanchi di registrare impotenti numerosi casi di malore dai fumi sprigionati dall’accensione delle stoppie nelle campagneî avevano scritto una ferma nota al direttore generale dell’Asl e al sindaco di Mattinata .
Questi fuochi vengono accesi, avevano ricordato i medici, “dopo la potatura degli alberi e quindi per molti mesi, fino a tutto maggioî.

Dopo la denuncia, dicono sconfortati, “nulla è successo: nè risultano interventi dell’Asl o degli enti territoriali, o qualche presa di posizione da parte delle associazioni ambientaliste del Gargano. Adesso, finalmente, abbiamo saputo di un incontro con gli amministratori che si terrà domani sul Comuneî. I fumi, insistono i fino ad oggi inascoltati medici, “sono nocivi alla salute”. Il problema “si pone maggiormente nelle giornate di alta pressione e di assenza di vento”, come anche accade in questo gennaio 2007.

“Il tutto aggravato dalle condizioni orografiche, in quanto Mattinata si trova in una valle chiusa. I fumi e i gas e in particolare l’anidride carbonica che si sviluppano dall’attività di combustione del materiale vegetale modificano la qualità dell’aria: nell’aria vi è un aumento di concentrazione di particelle sottili, tra cui il particolato”. Proprio quella sostanza che è causa nelle città dei provvedimenti di chiusura al traffico per i veicoli a motore.

Il pensiero dei medici era andato soprattutto alle categorie di persone che, avevano scritto nella nota, è più soggetta alle conseguenze sulla propria salute: bambini e anziani. “Sono loro, anzitutto, a essere esposti ai danni derivanti dal particolato, che non di rado si avverte finanche nelle vie del centro urbano”.

Alle obiezioni che la pratica è da sempre e dovunque praticata, con ascendenze addirittura letterarie (circa duemila anni fa il poeta latino Lucano ricordava l’incendio dei terreni di stoppie e come i riverberi di quei fuochi risplendevano il Gargano e in particolare l’allora Matinum) i denuncianti replicano affermando che, dopo l’assordante silenzio di questi mesi, intervengano finalmente le autorità quantomeno per richiedere delle verifiche tecniche sulla qualità dell’aria in queste settimane all’Agenzia regionale di protezione ambientale (Arpa).

Per ovviare poi alle esigenze degli agricoltori, c’è, concludono i medici, la possibilità di “una pratica agricola più moderna e più redditizia per l’olivicoltura: cioè lo sminuzzamento ed il successivo incorporamento dei residui colturali nel terreno”.

Francesco Bisceglia
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