Grazie alla raccolta differenziata risparmiati 11 milioni in sette mesi
Mattinata ai primi posti tra i comuni più virtuosi
Solo tre Comuni oltre il 30%, ma più di trenta hanno ormai superato la soglia del 20. Dopo la Puglia dei cattivi (63 Comuni con percentuali ridicole di raccolta differenziata e variabili dallo 0 al 5%) che rischia il commissariamento, ecco la lista dei Comuni più virtuosi.
L’assessore regionale all’Ecologia, Michele Losappio, ricapitola per l’ennesima volta la situazione e ricorda a tutte le amministrazioni che la raccolta differenziata è un obbligo. Anche raggiungere quote importanti di materiali di scarto separati a domicilio era un obbligo ed è rimasto davvero poco tempo per mettersi in regola. Ormai da 15 mesi, tutti sanno che il 1 gennaio 2009 entra in vigore il nuovo meccanismo in base al quale chi meno fa la raccolta differenziata più paga in termini di tassa rifiuti. Di contro, chi più dimostra di essersi impegnato, più usufruisce degli incentivi regionali e può dunque lanciarsi in “sconti” all’utenza in termini di taglio della stessa tassa rifiuti. Intanto che si cerca di rimettere in riga quanti sono ancora pericolosamente in ritardo (a luglio, però, i dati ufficiali mostrano una buona ripresa delle percentuali con un picco nel bacino Lecce 3 che per la prima volta tocca il 17%), si possono tuttavia registrare i primi cospicui vantaggi (in termini di risparmi) legati ad una maggiore diffusione in Puglia della raccolta differenziata.
Da gennaio a tutto il mese di luglio, secondo i dati in possesso dello stesso assessore Losappio, sono state separate a monte circa 123mila tonnellate di rifiuti. Questa quantità corrisponde a circa 141 metri cubi in meno di territorio consegnati ai buchi nel terreno dove giacciono in rifiuti in maniera improduttiva, ovvero le discariche. Complessivamente, per aver evitato di dover trasportare il materiale di scarto in una delle discarico a servizio dei singoli bacini di riferimento, il sistema Puglia ha risparmiato nei primi sette mesi dell’anno 11 milioni 278mila euro. A questo taglio di spesa, le cinque province pugliesi hanno contribuito nella seguente misura.
Per aver recuperato 57mila tonnellate di scarti attraverso la raccolta differenziata, la sola provincia di Bari ha tagliato costi per 5 milioni 700mila euro. A Foggia spetta invece la piazza d’onore per aver avviato al recupero, attraverso la raccolta differenziata, 27mila tonnellate di rifiuti per un risparmio complessivo del sistema di smaltimento pari a un milione e settecentomila euro, Lecce, che nelle graduatorie per dati percentuali primeggia, è invece terza nella classifica per valore assoluto di “monnezza” sottratta alla discarica: parliamo di 20mila tonnellate che hanno prodotto un rispamio di circa due milioni di euro. A Brindisi si attribuisce invece una quota di raccolta differenziata pari a 11mila tonnellate, che tradotta in minori spese fa un risparmio di 1 milione e 100mila euro. Ultima in graduatoria, Taranto, che con le sue 7mila 300 tonnellate contribuisce al complessivo taglio dei costi regionale per circa 730mila euro.
La graduatoria assegna pregi e difetti di un sistema di gestione dei rifiuti, per molti versi ancora imperfetto. Se infatti molti (piccoli) comuni leccesi figurano ai primissimi posti nella classifica delle migliori performance della differenziata, ci sono Comuni di una certa importanza che invece non hanno mai comunicato le percentuali di raccolta differenziata al portale ambientale della Regione. Tra questi c’è proprio Lecce, che accampa problemi di carattere tecnico legati alla connessione con il sito regionale. Ma poi ci sono anche Peschici e poi, tra i grandi del salento, Galatone, e infine Margherita di Savoia, nel Foggiano. Infine ci sono anche quei Comuni che sono stati sottoposti a verifica per errata comunicazione.
Normalmente, le anomalie si riscontrano lì dove si comunicano percentuali di raccolta differenziata superiori al 50% o quantità di rifiuti prodotti per singolo abitante superiori ai 50 chilogrammi. Ebbene, tra questi Comuni figurano Alberobello, Conversano, entrambi in provincia di Bari, Apricena, in provincia di Foggia, Otranto e Specchia, in provincia di Lecce Fragagnano e Manduria, in provincia di Taranto.
tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno