Fumi dannosi, 4 medici lanciano nuovo allarme

Incontro con il commissario prefettizio perché faccia rispettare la legge

Sull’annosa questione dei «fumi dannosi per la salute» i medici di famiglia Angelo Armillotta, Raffaele Ciuffreda, Michele Falcone e Mariolina Latino hanno incontrato il commissario prefettizio Carmela Palumbo, che regge in questi mesi il Comune garganico dopo lo scioglimento del consiglio a causa delle dimissioni di dieci consiglieri di maggioranza e minoranza. I medici al commissario, e la stessa cosa faranno per iscritto alla Prefettura, hanno ribadito le loro preoccupazioni sui fumi che provengono dalla piana e dalle colline circostanti che, come ogni anno, vengono accesi dopo la potatura degli alberi, specialmente in questo periodo e fino a tutto maggio.

Nelle settimane scorse all’azione partita una decina di anni fa dalla classe medica, si è affiancato un gruppo di donne che hanno raccolto in poco tempo centinaia di firme per dire basta ai fumi e ai gas che si sviluppano dall’attività di combustione delle frasche», sovente pregne di antiparassitari di incerta provenienza, e modificano la qualità dell’aria. Vi sarebbe, più precisamente, un aumento di concentrazione di particelle sottili, tra cui il temibile «particolato».

I medici, durante la riunione a palazzo Barretta, al commissario hanno chiesto il rispetto anche a Mattinata della legge, invocando l’applicazione del decreto legislativo 152 del 2006 in materia ambientale. Questo decreto, hanno sottolineato i quattro professionisti, «prevede il divieto di bruciare residui vegetali, agricoli e forestali in quanto a paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo forestale naturale: devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati».

Per ovviare poi alle esigenze degli agricoltori, c’è la possibilità di “una pratica agricola più moderna e più redditizia per l’olivicoltura: cioè lo sminuzzamento ed il successivo incorporamento dei residui colturali nel terreno” hanno detto i medici. Il pensiero dei medici è andato soprattutto alle categorie di persone più soggette alle conseguenze sulla propria salute: bambini e anziani. “Sono loro, anzitutto, a essere esposti ai danni derivanti dal particolato”.

Secondo i medici i dati statistici confermano “una forte incidenza di malattie, comprese quelle tumorali e neurodegenerative“. Perciò ritengono di dover intervenire, per il solo bene dei loro assistiti, con questa azione di segnalazione e mobilitazione ponendosi accanto ai tanti cittadini che hanno chiesto con la loro firma la tutela del diritto alla salute.

Fonte: Francesco Bisceglia
Gazzetta del Mezzogiorno
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