E la capolista non se ne va!

Il Mattinata blocca all’Agnuli il Candela, e recrimina…

U.S. MATINUM†††2
CANDELA†††††††††††2

Con la 16™ giornata inizia il girone di ritorno della Prima Categoria.
Deve accontentarsi di un sofferto pareggio e di un misero punticino la capolista Candela, scesa all’Agnuli con l’intento di prolungare la propria marcia trionfale e magari di tentare di staccare l’Atletico Vieste, a pari punti in testa alla classifica.

Il Mattinata gioca una buona gara, mostrando un collettivo ben amalgamato e senza complessi di inferiorità nei confronti della capolista, anzi tiene il campo per tutti i novanta minuti soffrendo l’avversario solo su qualche contropiede, a dimostrazione che la gara i rossoneri se la sono giocata fino in fondo, non accontentandosi mai neppure del pareggio. Fatto sta che la classe dei subappennini si è vista tutta, e solo, nella capacità di rimontare e acciuffare il pareggio.
I rossoneri hanno dato ancora una volta dimostrazione di quanto sia difficile riuscire a prender punti all’Agnuli.

La gara inizia subito a pieno ritmo, con azioni in velocità e belle giocate su entrambi i fronti. Ma la maggior vivacità dei padroni di casa è lampante, e l’ottimo inizio, sia caratteriale che tecnico, è subito premiato da un netto fallo di mano di un difensore in area ospite, che l’arbitro, Labianca di Foggia, non può non vedere: è rigore. Sul dischetto si porta il solito La Torre, che con freddezza e precisione mette dentro alla sinistra di Morongiello.

Anche dopo il gol il Mattinata continua a credere nella propria forza e imbastisce buone manovre, costringendo i subappennini ad indietreggiare per evitare danni peggiori. Tengono bene il centrocampo Gentile e Castriotta e le sortite sulle fasce di Fischetti e Rinaldi mettono più d’una volta il Candela in condizione di inferiorità; la difesa è ben sorretta da capitan Falcone, e le solite grida di Vitulano, anche quest’oggi fondamentale in due occasioni, richiamano tutti alla concentrazione. Forse solo in attacco manca qualcosina ai ragazzi di mister Zerulo, con Colaianni e La Torre che oltre a concedere parecchi centimetri ai centrali difensivi ospiti, sono poco mobili, complice qualche lamentato acciacco fisico, soprattutto di Giuseppe La Torre, pedina fondamentale per le avanzate rossonere, alle prese con delle caviglie malconce, che non gli permettono i soliti movimenti, e si vede.

Ma la concentrazione e la rapidità nei movimenti dei rossoneri sembra non aver perso smalto e al 38′ è pur sempre La Torre l’autore di un bel tiro ravvicinato che il portiere ospite respinge a fatica; ma il lesto Rinaldi si fa trovare pronto, e spedisce dentro la palla del 2 a 0. E’ festa sugli spalti, dove sono assiepati anche alcuni tifosi del Candela, e i tifosi locali non risparmiano applausi di gradimento per l’ottima partita sin qui disputata.

L’allenatore ospite, forse nell’intento di spronare i suoi, urla e si scatena in panca, accompagnando ogni azione. Manca poco al riposo, e in effetti un gol potrebbe cambiare le carte in tavola.
Quando dagli spalti si reclama oramai la fine della prima frazione di gioco, per verità tirata per le lunghe dal direttore di gara, l’attaccante Pelullo, il più mobile e pericoloso degli ospiti, partito in più che sospetto fuorigioco, con un interno destro accorcia le distanze e accompagna la sua squadra negli spogliatoi senza eccessivi patemi d’animo.
Dagli spalti fioccano i (giusti) fischi all’indirizzo dell’ennesimo arbitraggio lesivo per i rossoneri, che senza alcuna demerito e senza alcun particolare fallo si ritrova con ben due ammoniti, rei di aver soltanto contrapposto le proprie giuste lamentele al direttore di gara.

L’inizio della ripresa pare sofferto dai rossoneri, che mostrano una certa paura più che nervosismo, anche se non smentiscono il proprio gioco e si votano ugualmente all’attacco, offrendo inevitabilmente il fianco all’avversario.
All’8∞ infatti gli ospiti, dopo aver rischiato di subire un’altra segnatura, ripartono in contropiede e anche in questa occasione, forse ancor più dell’altra, la posizione di partenza del giocatore è dubbia, anzi, sicuramente al di là della linea difensiva rossonera, che non riesce più a tenere l’avversario: ma l’arbitro, inesorabile, allunga le braccia e fa cenno che si può proseguire, e sugli sviluppi sempre Pelullo agguanta il pareggio con un’imparabile diagonale.

Di qui alla fine è un continuo alternarsi di occasioni, poche però quelle veramente pericolose, con una leggera supremazia per i locali, che via via perdono pezzi. Il primo ad alzare bandiera bianca è La Torre, che dopo aver stretto i denti per tutta la partita, ormai zoppicante chiede il cambio. Il pubblico capisce e quando viene sostituito da Francesco Bisceglia tutti sono in piedi ad applaudirlo. Alla mezzora, quando era già pronto per l’ingresso il baby-roccia Gianfranco Ciociola, destinato a dar man forte in attacco al più esile Colaianni, si fa male anche Antonio Gentile, costringendo perciò mister Zerulo a cambiar strategia e a scendere lui stesso in campo al fianco di Castriotta.

Fino alla fine non ci sono azioni di rilievo da sottolineare e l’unico a distinguersi è ancora il direttore di gara, reo di interrompere spesso le azioni di gioco, quasi sempre per errata decisione. Gli animi si scaldano, ma i cartellini non escono.

A pochi minuti dalla fine, forse troppo tardi, finalmente il cambio tra Ciociola e Colaianni diventà realtà, con il pubblico che tenta di dare l’ultima spinta all’undici rossonero, ormai stremato. Nella prima azione, il rossiccio attaccante mattinatese s’incunea frentico in area ospite, e tenta di scardinare la difesa a beneficio di qualche compagno, ma la palla esce di poco a lato.

Quando l’arbitro si esibisce nel triplice fischio finale, dopo altri cinque minuti di inspiegabile recupero, il pubblico fischia e inveisce non certo contro i propri beniamini, autori di una partita davvero senza risparmio.
Per l’impegno e il bel gioco dimostrato, i ragazzi di Zerulo accettano il risultato finale a denti stretti ma con la consapevolezza che la squadra può ancora crescere.

´La salvezza a queste condizioni è più che realtઠgongola soddisfatto patron Gentile, furibondo solo per la poco piacevole, e ormai ripetitiva, prestazione del direttore di gara. ´Abbiamo disputato un’ottima gara contro una delle più acrreditate pretendenti alla vittoria finale e questo non può che far bene al morale della squadra. Vorrei però sottolineare l’ottima prova del gruppo, oggi più che mai. Ognuno ha dato l’anima e ha lottato su ogni pallone, dimostrando oltre che attaccamento anche senso di responsabilità e attributi. Forse il doppio vantaggio iniziale ci lascia l’amaro in bocca, è normaleª continua il primo tifoso rossonero ´ma l’esser riusciti ad imporre per l’ennesima volta la legge dell’Agnuli è una cosa di cui bisogna andar fieri. Il mio plauso dunque a tutti i ragazzi e in particolare a mister Zerulo, capace di tenere alta la concentrazione in tutti i 90 minuti, anzi 100…ª.

Il pareggio dei rossoneri anticipa le feste natalizie e regala all’Atletico Vieste, vittorioso per 5-1 sul campo del Arpifoggia, la testa solitaria della classifica, e limita anche i danni a un R.Castriotta bloccato sull’1-1 nel big-match di Bovino.

Domenica prossima il Matinum, allontanatosi in modo consistente dal fondo della classifica (ora a quota 21 punti) affronterà in trasferta l’Atletico Modugno (all’andata sconfitto per 2-1), alla ricerca di qualche punticino per dare continuità alle ottime prestazioni delle utime giornate.

U.S. MATINUM: Vitulano, Latino, Di Mauro, Falcone, Ciavarella, Castriotta, Rinaldi, Gentile A. (Zerulo), Colaianni (Ciociola), La Torre (Bisceglia F.), Fischetti. Allenatore: Nunzio Zerulo.

CANDELA: Morrongiello, Paliotto, Contillo (Bozza), Crisantino, Saracino F., D’Aniello, Angerame (Colucci), Pelullo, Ciccone M., Totano, Cappiello (Pierri).

Arbitro: Labianca di Foggia.

Reti: La Torre (20′ p.t.), Rinaldi (38′ p.t.), Pelullo (45′ p.t. e 8′ s.t.).



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