E’ “Giargianese” l’ultimo capolavoro di Francesco Granatiero
Sabato 25 novembre la Pro Loco presenta il libro a Mattinata
Continua il viaggio culturale della Pro Loco di Mattinata che dopo aver focalizzato l’attenzione sulla presentazione e valorizzazione di artisti oriundi mattinatesi sparsi qua e là nel mondo, che per chissà quale motivo serbano del paese natìo solo qualche sbiadito ricordo di fanciullezza, qualche nostalgico soggiorno o un misero appunto sulla propria carta d’identità, comunque sempre sbandierato orgogliosamente, oggi si concede il lusso di ospitare un frequentatore più assiduo della terra garganica, che tanto fa parlare di sè anche fuori da questi confini.
E’ così l’associazione ha annunciato la presentazione dell’ultimo libro di Francesco Granatiero, intitolato Giargianese – Poesia in altre lingue (Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2006), 109 poesie di 60 poeti (italiani, dialettali e stranieri) dalle origini a oggi, tradotti in dialetto apulo garganico, con allegato cd di 75 minuti comprendente 56 versioni, le due comunicazioni Il giargianese come lingua della poesia e L’anima vergognosa presentate al Convegno internazionale di Trieste-Pècs Il dialetto come lingua della poesia (Trieste 28-29 settembre 2006) e 20 composizioni proprie del Poeta, il tutto impreziosito dalle musiche originali di Antonino Di Paola, oltre che dalla vocalità e dalla interpretazione di Granatiero.
La presentazione, organizzata nell’ambito della Festa dell’olio nuovo, avrà luogo a Mattinata, sabato 25 novembre 2006 ore 19, nell’accogliente cornice di un frantoio, quello del Ristorante Papone, immerso tra gli uliveti della contrada Asprito, verrà introdotta dal saluto del prof. Domenico Cofano, ordinario di letteratura italiana presso l’Ateneo di Foggia, proseguirà con la relazione di Pietro Saggese, Presidente del Centro Culturale Uriatinon e insegnante di lettere presso l’Istituto Superiore Mario Del Giudice di Rodi Garganico, e sarà completata dal contributo critico di Sebastiano Valerio, professore associato di letteratura italiana presso l’Università di Foggia.
Il medico-poeta di Mattinata (da anni a Torino) interverrà di volta in volta, interpretando i testi poetici evidenziati dai due critici e alcuni componimenti inediti dedicati alle olive, all’olio e agli ulivi, che per l’occasione verranno esposti lungo tutto il corso Matino.
Non è forse inutile aggiungere, per chi ancora non conosca Francesco Granatiero, che l’incontro con la sua poesia lascia il segno. Ciò vale quando si tratta di testi dialettali autonomi, sempre vigili, profondi, intensi. Ma vale anche per questo Giargianese, un libro che eleva il dialetto a lingua della poesia. Il dialetto, infatti, all’orecchio di uno straniero suona giargianese, lingua cioè incomprensibile e astrusa, come quella del vigevanese che veniva in Puglia a comprare vino e mosto per rinvigorire i vini del Nord.
Giargianese è però anche la lingua dei poeti stranieri e dialettali e quella degli stessi poeti italiani antichi e moderni.
“Giargianese” dice Granatiero “è la lingua della poesia tout court, che è sempre una lingua diversa, spesso iniziatica, non pacificata, a suo modo rivoluzionaria, un dire a volte straniante, che si interroga e che sconvolge ogni convenzione“.
In questa mirabile antologia della poesia italiana e straniera dalle origini a oggi viene trasfuso il meglio dei nostri dialetti garganici, che assurgono a dignità di lingua, con profonda sensibilità e impareggiabile perizia, nel massimo rispetto di forma e contenuto.
L’allegato cd non solo aiuta a leggere il dialetto, scritto in maniera semplificata e precisa, ma mirabilmente interpretato dallo stesso Granatiero, con la sua calda, inconfondibile vocalità, consente 75 minuti di ascolto da assaporare a spizzichi o tutto d’un fiato, per godere della più alta poesia, in una lingua sapida, delicata o sensuale, profonda o irta, di suoni e simboli, ma soprattutto concreta, tanto da irrobustire a volte il linguaggio troppo aulico o svuotato della lingua letteraria, da consentire una lettura, per così dire, dalla parte delle radici.
Giargianese presenta in prima di copertina Dante e Pasolini, mentre nell’ultima una riproduzione di D’Annunzio. Di Dante, oltre al primo canto dell’Inferno, viene tradotta Tanto gentile e tanto onesta pare, di Pasolini due poesie friulane, di D’Annunzio La pioggia nel pineto.
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