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- 12 Dicembre 2024
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Il parroco di Mattinata sarà quindi anche il primo collaboratore del vescovo
La nomina di Don Luca Santoro, parroco della Parrocchia Santa Maria della Luce in Mattinata, all’Ufficio ecclesiastico di Vicario Generale costituisce per la comunità parrocchiale un atto di giubilo e di letizia.
È l’afflato sacerdotale testimoniato da S.E.R. Mons. Franco Moscone che d’ora in poi sarà coadiuvato nel governo della Chiesa locale da un sacerdote al quale ha riposto fiducia ed affidamento.
Don Luca è chiamato ad esercitare la potestà ordinaria prevista dai canoni ed a rendere visibile l’unità della Chiesa che è in Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo con responsabilità e delicatezza per sostenere ed incoraggiare gli orientamenti pastorali dell’Arcivescovo, oltre che per aiutarlo, assisterlo ed accompagnarlo nelle decisioni più significative nella sua missione di pastore e di governo.
Compiti che, a motivo del progressivo secolarismo, restano particolarmente difficili, soprattutto tra i giovani che non avvertono il bisogno di confrontarsi con il Vangelo, la dottrina della Chiesa ed il magistero petrino.
Un patrimonio etico-morale ritenuto ormai privo di qualsivoglia valenza attuale, privilegiando un mondo senza segnaletica.
Dopo oltre due anni dalla presa di possesso canonico dell’Arcidiocesi dunque Mons. Moscone si affida al nuovo Vicario Generale per consolidare un percorso pastorale in cui appare sempre più urgente agganciare il pensiero che aiuta a riflettere sui temi universali dell’uomo; a fermarsi sull’essenziale e ad abbandonare il superfluo in una società dove questi elementi sono spesso una indistinta miscellanea.
Ma anche un monito per comprendere che Cristo è uscito dai recinti rassicuranti per essere il viandante che ha eliminato la barriera tra i fedeli ed i gentili, bussando alla porta dei lontani.
Don Luca quindi è immesso in questo percorso quale primo collaboratore dell’Arcivescovo per ridare alla Chiesa garganica prospettive e contenuti nel segno della pienezza del Vangelo, ma anche della forza della legalità, dell’ecologia, della nuova fraternità capace di superare il perimetro dei credenti e lambire i vasti orizzonti di coloro che si sono allontanati o dei non credenti senza dimenticare le molteplici questioni sociali.
Una sintonia tra l’Ordinario diocesano ed il suo vicario generale che senz’altro rafforzerà l’azione pastorale ed il governo dell’Arcidiocesi, ma fornisce anche una quadro di riferimento nuovo e per certi versi inedito sulla chiesa sipontina che necessariamente sarà una chiesa, come incoraggiato da Papa Francesco, in uscita verso le periferie, della porta accanto.
Questa sì una sfida titanica che esige una totale consonanza tra il clero ed il popolo di Dio.
Allora questa nomina non è un evento di routine , né può essere derubricata ad un atto ritenuto poco idoneo ad incidere nella comunità diocesana.
Anzi, l’autorevolezza e la forza dell’Arcivescovo, unitamente al nuovo vicario generale, Gli consente di costruire un percorso che non può non coincidere con il “sensus ecclesiae“, facendovi partecipe la propria personalità, la propria storia di fede, la propria vocazione e naturalmente il proprio tratto caratteriale.
Oggi, l’orizzonte che si apre può avere in filigrana elementi pressochè sterminati che non ha eguali rispetto al passato anche per effetto della fase pandemica che sta davvero mettendo a dura prova l’esercizio del culto.
Una società compressa che si è rapidamente adattata al nuovo corso, cercando di porvi rimedio attraverso l’adozione di misure impensabili fino a pochi mesi fa.
Ecco perché il nuovo vicario generale si trova a misurarsi con una realtà complessa in cui le comunità cristiane anelano ad andare oltre il visibile per rafforzare la propria fede al pari dei lontani e dei non credenti che sentono forte il desiderio di parteciparvi.
A Don Luca gli auguri più affettuosi!