Il ricordo di Don Peppino Prencipe, sacerdote di grande umanità
- 14 Ottobre 2024
Molto amato dalle comunità di Mattinata e dalla frazione di "Macchia", esempio di dedizione e impegno sociale
Paladino torna al cinema per celebrare Dante Alighieri con un film dove La Divina Commedia, in particolare l’Inferno, diventa presepe e dunque vita nelle visioni di uno dei più grandi artisti contemporanei
Il 16 ottobre 2022 alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione “Freestyle”, saranno presentati alcuni film che si avvicinano alla sperimentazione tra generi e stili. La sezione Freestyle comprende 25 titoli di formato e stile liberi, dalle serie tv ai videoclip, dai documentari alla videoarte.
Tra i titoli ci sarà anche “La Divina Cometa”, il nuovo film del Maestro Mimmo Paladino. Sceneggiatura di Maurizio Braucci e fotografia di Cesare Accetta. Tra i grandi nomi che hanno preso parte alle riprese ci sono Francesco De Gregori, Nino D’Angelo, Peppe e Toni Servillo, Sergio Rubini, Ginestra Paladino, Mimmo Borrelli, Alessandro Haber e Cristina Donadio.
Sul red carpet, insieme al nutrito cast di attori ed artisti, sarà presente anche Matteo Prencipe di Mattinata, che ha avuto il privilegio di far parte di alcune scene del film di Paladino, girato anche tra Monte Sant’Angelo e Mattinata.
La maestria e le abilità teatrali di Matteo Prencipe sono ben conosciute ad una vasta platea di pubblico essendo già commediante di lungo corso della Compagnia Teatrale L’Airone di Mattinata che ha regalato e, per fortuna nostra, regala ancora eccelsi spettacoli costantemente da “tutto esaurito” e successo assicurato.
“La Divina Cometa” è il titolo definitivo del film dell’artista sannita, il cui titolo provvisorio era ‘Inferno‘. A sedici anni da ‘Quijote‘, Paladino torna al cinema per celebrare Dante Alighieri con un film dove La Divina Commedia, in particolare l’Inferno, diventa presepe e dunque vita nelle visioni di uno dei più grandi artisti contemporanei.
Il lungometraggio, della durata di 96 minuti, incrocia l’Inferno della “Divina Commedia” con la tradizione del presepe napoletano, evocata dalla battuta di “Natale in casa Cupiello”: “Te piace ’o presepe?”. E come nel presepe, c’è spazio per personaggi noti e nuovi (dal Conte Ugolino a Giordano Bruno), che ogni volta si incarnano in modo imprevedibili, attraverso un uso magistrale delle location (campi sportivi, cave, stazioni abbandonate) e un attento lavoro sulla lingua (con Dante spesso tradotto in dialetto napoletano).