Disabili, arriva l’assistenza domiciliare

Dal Comune 7 mila euro per famiglie con soggetto diversamente abile

Approvati dalla Regione Puglia i progetti comunali per la realizzazione degli interventi di sostegno delle persone con handicap grave. Sul bollettino ufficiale della Regione sono stati pubblicati gli elenchi dei singoli destinatari degli interventi. Per Mattinata sono sei le persone diversamente abili che riceveranno assistenza domiciliare e aiuto personale anche della durata di ventiquattro ore.
I sei progetti individuali erano stati formulati dal servizio socio assistenziale del Comune e fatti propri dalla Giunta Comunale, che nella seduta del 26 settembre 2002, aveva stanziato dalle casse comunali la somma di settemila euro. Tale concorso finanziario del Comune andava a sommarsi al finanziamento che con la stessa delibera la Giunta di Mattinata richiedeva alla Regione e ammontante a circa sessantatremila euro.
Gli interventi di assistenza domiciliare e di aiuto personale mirano a sostenere la famiglia nella cura della persona con handicap grave e a favorire, pertanto, il ristabilirsi di condizioni paritarie tra i diversi componenti, sottolinea l’assistente sociale comunale Maria Leonarda Ciuffreda.
Oltre a Mattinata, sono stati approvati dalla Regione i progetti di diversi altri comuni della Capitanata, come Manfredonia, Foggia, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo, Vieste, Torremaggiore, San Severo, Lucera, Celle San Vito, Biccari, San Marco in Lamis, Sant’Agata di Puglia, Lesina, Trinitapoli, Vico del Gargano, San Paolo Civitate, Sannicandro Garganico, Poggio Imperiale, Rodi Garganico, Troia, Ordona, Margherita di Savoia, Candela.
Pollice verso invece da parte della Regione per i progetti presentati dai comuni di Cerignola, Faeto e Apricena, ritenuti non ammissibili al finanziamento. Per Cerignola la Regione ritiene che l’intervento di assistenza domiciliare presentato non è specifico e non presenta un piano di spesa analitico per ogni utente. Per Faeto la non ammissione al finanziamento dipende dalla mancanza di un intervento socio-assistenziale in corso di realizzazione da parte del Comune. Infine per Apricena la Regione, oltre alle motivazioni già espresse per gli altri due comuni esclusi, sottolinea anche la mancanza della delibera di approvazione da parte della Giunta Comunale, nonchè la mancanza della certificazione sanitaria e dei dati del reddito di ciascun utente.

Francesco Bisceglia
(da La Gazzetta del Mezzogiorno)
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