Le tradizioni di Ognissanti e dei Defunti a Mattinata: un viaggio nelle antiche usanze
- 31 Ottobre 2024
L'àneme i murt! E ndla sacchett che purt?
Siamo preoccupati e indignati come cittadini italiani e come cristiani per quanto accaduto nella nostra regione
Riportiamo di seguito una lettera inviataci da una lettrice, Concetta Notarangelo, che denuncia la grave situazione degli immigrati a cui vengono negati alcuni diritti nazionali.
Nel Centro di Accoglienza (CdA) di Restinco (Brindisi) erano accolte persone per le quali è in corso la procedura di riconoscimento dello status di rifugiato, cioè gente costretta a fuggire dalle loro case perché perseguitata per motivi politici, religiosi, etnici, razziali, o perché appartenenti a uno specifico gruppo sociale. A queste è riconosciuta una particolare protezione dal diritto internazionale.
La mattina del 17 marzo tutti gli ospiti presenti nel Centro, 194 persone, la maggior parte africani, alla presenza di un numero considerevole di poliziotti, sono state fatte salire su 4 pullman e trasferite presso il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) di Borgo Mezzanone (Foggia), in seguito alla imprevista e brusca decisione del governo di trasformare il Centro di Restinco in un Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE).
Vogliamo sottolineare alcuni aspetti di quanto accaduto:
Tutto questo ci vede veramente lontani da quell’accoglienza tipica della nostra terra che ha caratterizzato la nostra storia.
Anche Benedetto XVI lo ha ricordato durante la sua visita nel Salento affermando che Brindisi, come in passato, “resta una porta aperta sul mare” e un tradizionale rifugio di immigrati. Questa solidarietà – aveva detto il Papa ai brindisini – fa parte delle virtù che formano il vostro ricco patrimonio civile e religioso: continuate con slancio rinnovato a costruire insieme il vostro futuro. Dopo esattamente 9 mesi l’accoglienza si è trasformata in “deportazione”.
Chiediamo con forza che:
Fr. Francesco Zecca (Responsabile Commissione Giustizia e Pace,famiglia Salento)
Fr. Gianni Mastromarino (Responsabile Commissione Giustizia e Pace dei Frati Minori Puglia-Molise)
P. Arcangelo Maira, missionario scalabriniano